Scorrevole come tutti i libri dello stesso autore. Ma a momenti è risultato noioso. Ha qualche colpo di scena che ti fa continuare a leggere ma l'epilogo è stato davvero troppo scontato. Non è nella lista dei migliori libri di Faletti.
A parer mio il miglior libro mai scritto da Faletti. In questo romanzo, lo scrittore ha scelto un’ambientazione sicuramente più “familiare” rispetto ai paesaggi extraeuropei degli altri romanzi, e questo ha sicuramente favorito la lettura di questo libro.
a parte ciò, bella storia: un susseguirsi di colpi di scena, animata da personaggi ben descritti, come solo Faletti riesce a fare.
Non sono uno che ama i libri di questo genere, eppure questo romanzo mi ha piacevolmente sorpreso.
Bellissimo! Faletti descrive ottimamente i luoghi, le sensazioni, i personaggi. Il racconto è incalzante e avvincente. Forse, vi sono un po' troppi colpi di scena.
Ciò che mi è piaciuto molto del libro è l'ambientazione: gli anni 70/80, il clima particolare dell'epoca, le BR, una Milano livida e cinica. Fino a 3/4 non ho nessuna rimostranza, poi però qualcosa non mi soddisfa appieno. Prima di tutto il tradimento di Lucio ai compagni: non vorrei dire stupidaggini, ma vista la complicità che si creava tra i componenti dei vari nuclei grazie alla causa in comune mi sembra poco probabile il suo atteggiamento nei confronti dei suoi soldati. Poi l'intrigo, molto complesso, ci può anche stare, ma le casualità che si verificano sono davvero troppe. Anche l'incontro finale di Bravo appare molto improbabile: in tutta onestà quante probabilità potevano esserci? Sembra come se l'autore abbia voluto esagerare nello svolgimento della trama, incastrando a forza nel mosaico pezzi e situazioni troppo eclatanti. Ecco, la parte finale è troppo esagerata. Belli i personaggi, soprattutto Bravo e l'amico Daytona, davvero caratteristico col suo riporto.
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