la mole di questo saggio e la vastità della materia trattata possono rendere difficile arrivare alla fine.. inoltre lo stile dell'autore non facilita le cose.. ma ne vale la pena.. bellissimo il capitolo sulle evasioni
"Se solo fosse così semplice. Se solo vi fossero persone cattive che insidiosamente commettono azioni cattive, e fosse solo necessario separarle dal resto di noi e distruggerle. Ma la linea che divide il bene dal male passa tagliente attraverso il cuore di ogni essere umano... In fondo è solo per il modo in cui sono andate le cose che gli altri sono stati gli assassini e noi non lo siamo stati."
...ContinuaCon gran dispiacere ho abbandonato il primo dei 3 libri di Arcipelago Gulag più o meno verso 3/4.
L'inizio è molto coinvolgente, sono raccontati molti aneddoti, sono le illustrate le situazioni più comuni di imprigionamento, tortura, accusa ma non in maniera teorica, ma citando casi particolari, nomi, cognomi e situazioni.
Quando poi arriva a descrivere le fasi processuali, i cambiamenti nei codici e nelle loro applicazioni ho fatto sempre più fatica a seguirlo: troppi nomi, troppi riferimenti e anche troppa finto sarcasmo. Ora, capisco quello che ha sopportato, ma le descrizioni perdono di obiettività, non è più racconto, né descrizione, ma invettiva. Per carità S. ha ragione, ma ho visto che non riuscivo più leggere con concentrazione e l'ho abbandonato ...
Ricordo sia stato uno dei miei primi libri di questo A., un testo imponente che merita stima e rispetto, un'opera che parla di eventi che non dovrebbero mai essere accaduti, ma che, proprio per questo, devono essere raccontati. E' un'opera unica per diversi motivi: per la scrittura devastante per i paradigmi e le sinapsi del pensiero unico dominante, per la capacità di Solzenicyn di mischiare i diversi generi quali il reportage di guerra, il dramma, la tragedia, la poesia, il flusso di coscienza, ed, in ultima analisi, i per il il tema dei campi di concentramento visti nel confino dell’Armata Rossa da migliaia di uomini e donne dati allo sterminio e all’industria carceraria. Un libro che comporta disagio, anticonformista, contrario alle accortezze politiche e dei luoghi comuni del politicamente corretto che lascia il segno in ognuno di noi.
...ContinuaCit: "La verità doveva essere detta perchè cambiassero le cose! Se la parola non tratta di cose reali e non provoca, a che serve? Vale forse di più dell'abbaiare dei cani, di notte in campagna?"
Solzenicyn riesce sicuramente in questa sua dichiarazione d'intenti con un'opera a tratti faticosa e lenta che sembra rispondere in primis all'esigenza di dare voce al maggior numero possibile di vittime dell'Arcipelago.
...Continua