Tre stelle per l'”amarcord”.La vicenda è invece banale e il finale prevedibile.La lettura è comunque piacevole.
Un altro bellissimo libro giallo che appassiona fino alla fine. Bellissimo
Il primo libro con il commissario Arrigoni come protagonista l'avevo trovato per caso ad un mercatino.. mi era piaciuto come l'autore si fosse dedicato quasi più alla descrizione di una Milano ormai scomparsa che al delitto vero e proprio..
in questo libro, la storia è più "corposa": più fitto il giallo, più articolata la trama, sempre presente quella Milano..
l'aggettivo che mi viene in mente per descrivere questo romanzo è "garbato"...
parole come "decoro", "morale", "dignitoso", "affetto" che non ero più abituata a leggere nei miei soliti noir piedi di squartamenti..
frasi accennate per descrivere le "donnine allegre".. intellettuali per cui la perversione è la normalità ma sempre descrivendo le situazioni con, appunto, garbo... colleghi sbirri con i quali condividere un caffè e una chiacchiera, indagando nella vita delle persone senza profiler, computer, cellulari e telecamere..
è una lettura che incanta..
...ContinuaAnche se non ho trovato la storia particolarmente entusiasmante e nel complesso sembra più un racconto, è un libro interessante, soprattutto per chi a Milano ci ha sempre abitato. E' molto carino sentire nomi e descrizioni di luoghi che oramai none sistono più, ma che si conoscono per il ricordo dei nonni e dei genitori: fa rivivere un pezzo di città che si è perso, inseguendo la modernità.
...ContinuaQuando cadi nella trappola delle serie di gialli letterari non ne esci più. Il commissario Arrigoni non è Maigret - anche perché Milano non è Parigi, ahimè - ma nemmeno Montalbano o Poirot, ma si lascia leggere, lasciandoti sognare sul bel tempo che fu.
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