Ho deciso di leggere "Artemisia" (a detta di tutti il capolavoro della sua autrice) mentre scrivevo un articolo su Anna Banti per il blog di una mia amica.
Anna Banti è il nome d'arte di Lucia Lopresti, critica d'arte, saggista, traduttrice e narratrice del novecento.
Si dice che, sul punto di intraprendere una brillante carriera di critica d'arte, abbia invece deciso di dedicarsi alla scrittura per due motivi: c'era già un critico d'arte in famiglia (il marito Roberto Longhi); di fronte a un dipinto restava colpita più dalla storia che c'era dentro (e dietro) che dai meri contenuti artistici.
Nonostante le buone premesse, "Artemisia" si è rivelata per me di difficile, e a tratti incomprensibile, lettura. La colpa non è della protagonista, personaggio storico affascinante: donna dalla sorte tribolata e dal vivissimo talento artistico, pittrice valentissima del '600 quando alle donne le arti erano precluse.
Dunque il problema non sta nel soggetto, ma nel linguaggio. Ostico, artefatto, contorto al punto da non riuscire a capire, in svariati passaggi, cosa succeda e come. Che si tratti, forse, di un tentativo di ricostruire il linguaggio dell'epoca? Chissà! In me resta il rammarico di una lingua che anziché farsi veicolo di una storia, l'ha invece resa oscura e inaccessibile.
complicato da leggere, molto difficile per la sintassi complicata, l'uso di parole desuete e in contesto diverso da quello solito. Però storia bellissima, che segue pedissequamente le tappe della vita di Artemisia e la descrive come una donna fore, ma allo stesso tempo sola. MI sono divertita molto.
...ContinuaScritto in una lingua molto affascinante e colta, ma non era il libro che cercavo. Volevo leggere uno studio sulla vita e l'opera della pittrice rinascimentale, ma Banti qui elabora una storia con diversi elementi autobiografici e del tutto inventata. Peccato!
...ContinuaNon sono in grado di apprezzare un linguaggio e uno stile così ricercato e forbito, come quello di Anna Banti. Lo ritengo arido, artefatto, poco spontaneo, e che alla fine si arrotola su se stesso e non trasmette nessuna emozione.
E dire che me ne avevano parlato benissimo! Sto facendo un lavoro di ricerca su Artemisia Gentileschi e mi è stato raccomandato caldamente di partire da Anna Banti.
Meno male che ho altro materiale su cui lavorare, se non avessi già conosciuto la storia della nostra eroina, questa lettura sarebbe stata veramente incomprensibile.
Forse piacerà agli addetti ai lavori, ma io non sono e non sarò mai una intellettuale, neanche quando avrò letto 10.000 libri e pertanto procedo con la stroncatura, con grande soddisfazione per il tempo perso.