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Tra i numeri di BU che riprendo in mano più spesso, basti pensare alla tripletta Matt Elliott, 100 canzoni memorabili e speciale shoegaze a cura del Venerabile Bertoni (soft as snow... but warm inside).
Quando esce "Closer" sono passati due mesi dalla scelta di Curtis. Ma Decades, un titolo che in sè coniuga la soggettiva fugacità di un'era e lo scorrere oggettivo del tempo, immutabile nella sua noncuranza, non si riesce a leggere solo come sua avviQuando esce "Closer" sono passati due mesi dalla scelta di Curtis. Ma Decades, un titolo che in sè coniuga la soggettiva fugacità di un'era e lo scorrere oggettivo del tempo, immutabile nella sua noncuranza, non si riesce a leggere solo come sua avvisaglia. L'evocazione di un immateriale 'dove', piuttosto che di un qualcosa di propriamente terreno, che ha minato indelebilmente l'esistenza di Ian -e di molti altri, con conseguenze non necessariamente estreme- ponendogli come una maledizione un peso insostenibile sulle spalle è un'affermazione, per una volta non tronfia ma lancinante, di un sentire generazionale che non vuole nè essere temuto nè reclamare attenzione. Battiti metallici, l'ingresso del basso, le tastiere in continuum e la voce edificano una cupa armonia che si sfilaccia progressivamente, col synth che diventa prima squillante come paranoia e poi volteggia decadente in un finale tempestoso che è un vortice che risucchia ogni cosa, ma non l'inesausto ripetersi dell'interrogativo 'where have they been?'. [Paolo Bertoni]...Continua Nascondi
[...] in questo secondo atto solista firma una canzone d'amore scinillante all'Europa musa e visione che non v'è certezza assuma le sembianze di una donna in carne ed ossa o sia solo elevato, cerebrale, afflato. [Paolo Bertoni]
[...] i passi di un addio narrati con un cinismo ostentato che cela dietro l'imperturbabilità una rassegnazione consapevole della caducità dei sentimenti e forse anche della propria orgogliosa inadeguatezza, dove, nel testo, una crepa nel muro è una[...] i passi di un addio narrati con un cinismo ostentato che cela dietro l'imperturbabilità una rassegnazione consapevole della caducità dei sentimenti e forse anche della propria orgogliosa inadeguatezza, dove, nel testo, una crepa nel muro è una via d'accesso se non più agevole quanto meno più vicina della porta per poter sostenere un'apparente indifferenza e sparire, sapendo che 'le memorie che lascio saranno, dopotutto, nulla'. [Paolo Bertoni]...Continua Nascondi
Le domande che ogni adolescente cuore straziato si rpete all'infinito, fino a che non ci sono più lacrime, si susseguono in Sight of You, martellanti seppur porte dalla gentile, pudica, voce, di Ian Masters, protetto in un angusto riparo dai cicloniLe domande che ogni adolescente cuore straziato si rpete all'infinito, fino a che non ci sono più lacrime, si susseguono in Sight of You, martellanti seppur porte dalla gentile, pudica, voce, di Ian Masters, protetto in un angusto riparo dai cicloni shoegazing che gli si agitano intorno e che suggeriscono tellurici tormenti interiori. La vista di lei e, peggio, di chi è ora al suo fianco -naturalmente con niente in comune con il protagonista della canzone e che altrettanto ovviamente si vorrebbe veder morto- acuisce al limite del tollerabile il senso di perdita, rendendo la prostrazione intermittente soltanto con la speranza che si sia già destinata a rimanere tale e che si culla d'illusione nei disarmati termini di 'how I wll know when thnigs are back the they used to be before?". [Paolo Bertoni]...Continua Nascondi
[...] album prezioso per sensibilità e bellezza con episodi mirabili [...] e Pale Saints a disegnare celestiali evoluzioni con l'intermittente corredo, inevitabile, di chitarre noise ed il cantato di Ian Masters a riflettere irresistibile malinconia.[...] album prezioso per sensibilità e bellezza con episodi mirabili [...] e Pale Saints a disegnare celestiali evoluzioni con l'intermittente corredo, inevitabile, di chitarre noise ed il cantato di Ian Masters a riflettere irresistibile malinconia. [Paolo Bertoni]...Continua Nascondi