Libro molto interessante: era da un po' che volevo comprarlo, e l'ho finito oggi. Che dire, sono spaccata a metà. Da una parte ho adorato vedere la realtà decadente che circonda il protagonista attraverso i suoi occhi, e il punto più bello a mio parere è stato il monologo che fa sui suoi palazzi immaginari. Dall'altra c'è la frustrazione di non vedere un vero e proprio svolgimento della trama, ma piuttosto uno scorrere piatto di tutte le vicende e la percezione che non si vada da nessuna parte, anche se sono certa che Murakami stesso l'abbia fatto volontariamente.
...ContinuaAvrei voluto terminare la lettura intorno alle venti pagine. Libro orribile e non mi capacitivo come avesse potuto vincere numerosi prem; poi é successo qualcosa. Mi sono appassionato della vita di Ryu e i suoi amici, delle loro vite o della loro autodistruzione.
Libro scorrevole, si può finire tranquillamente in un pomeriggio
"Blu quasi trasparente" è un romanzo di svolta per tutta la letteratura giapponese. Laddove gli scrittori della precedente generazione lavorano su scenari dove un bello o un ideale possono essere perseguiti, in questo romanzo si vede un rigetto di qualsiasi tipo di imposizione della tradizione letteraria. Un unico lungo viaggio nello spleen esistenziali di adulti che hanno fatto della libertà e della brama di eccesso un dramma esistenziale pieno di nichilismo.Insomma: romanzo per stomaci forti, ma assolutamente consigliato
...ContinuaE' complicato fare una recensione a questo libro.
Partiamo da lontano dai...
Causa Covid ho fatto 5 settimane a casa e ho passato varie ore seduta davanti alla mia libreria, per fare un viaggio tra scaffali/titoli e vedere cosa (cavolaccio) ho comprato e dimenticato di avere. Tra i vari, avevo dimenticato di avere quelli di Murakami (Ryu)...
Tokyo Decadence e Tokyo Soup li avevo recuperati da uno scambio proprio qui su Anobii, poi successivamente avevo preso Sixty-Nine (solo perchè la copertina mi piaceva) senza sapere fosse suo.
Ovviamente faccio una ricerca sull'autore e mi rendo conto che tralasciando i 2 Tokyo, Sixty-Nine è autobiografico e tratta il periodo del liceo, Blu quasi trasparente (nominato ovunque visto che è il primo libro che ha scritto) è invece autobiografico ma di un periodo successivo. Qui Ryu ha 19 anni.
Sixty-Nine non riporta i nomi veri degli interessati ed è scritto in modo anche divertente (anche se ovviamente fa riflettere su alcuni aspetti meno divertenti e più reali dell'epoca anni 70).
E qui arriviamo alla recensione del libro..ç_ç
Blu quasi trasparente è nominato nelle quarta di copertina degli altri suoi libri, quindi per capirlo fino in fondo vogliamo non leggerlo?
Ecco...
Riporto due righe tratte da Wikipedia:
[La sua prima opera, un romanzo breve intitolato Blu quasi trasparente, che tratta della promiscuità e dell'uso di droghe tra i giovani giapponesi, vinse il premio letterario Gunzo per esordienti nel 1976. Il romanzo suscitò critiche entusiastiche, che ne esaltavano la novità nel panorama letterario, benché non mancassero voci che ne denunciavano la decadenza. Nello stesso anno Blu quasi trasparente vinse anche il premio Akutagawa ed in breve tempo divenne un best seller. ]
Che tratti della promiscuità e dell'uso di droghe tra i giovani giapponesi mi sembra un eufemismo. Non è un romanzo in generale, parla dell'autore. E mi sta bene che si sia scopato il mondo e drogato fino al punto di non ritorno. Ma.... Ma sembra non andare da nessuna parte!!!!! Nel senso che di romanzi con tema sesso e droga ce n'è da qui all'eternità ma almeno sono interessanti, magari raccontano gli ambienti, le vicende, i viaggi con l'acido.
Qui non c'è nemmeno questo aspetto.
I viaggi con gli stupefacenti non sono nemmeno interessanti, non ti viene nemmeno voglia di provare (ahahahah) e il sesso è talmente piatto che non hai nessuna pulsione. Insomma, gli argomenti scabrosi non mi danno fastidio ma solitamente suscitano quel qualcosa di scandaloso che ognuno di noi ha dentro, da qualche parte. A volte sono disgustosi ma risvegliano istinti oramai sopiti. Insomma toccano i lati più oscuri di noi. Qui è stato difficile... 15 giorni per leggere 157 pagine di un piattume e noia mortali... In vari momenti ho pensato di farmi uno spinello per affrontare le pagine successive.
Però lui ha vinto dei premi con questo racconto.
Anche contestualizzato negli anni 70 non riesco ad apprezzarlo.
Devo dire che a questo punto per quanto splatter ho apprezzato di più i 2 Tokyo.
Caro Murakami (Ryu) io capisco che per scrivere dei libri devi avercelo dentro quel qualcosa da raccontare, quella predisposizione, altri fanno un percorso diverso per raggiungerlo, io credo di averti apprezzato nei due romanzi splatter che a ben vedere avevano un senso se penso a quanto ti sei drogato... per la tua biografia, beh mi spiace perchè non devi essere stato tanto felice in quegli anni. Forse quel pollo andato a male ha fatto più danni della mescalina. Comunque niente, in Italia non hanno tradotto altro, quindi ti saluto. E' stato bello... non sempre.
Sayōnara
...ContinuaEra da tempo che attendevo la ristampa di questo libro.....che dire, racconto davvero disperato. Probabilmente alla sua uscita nel 1976 avrà destato molto scalpore . Ora come ora, dopo centinaia di romanzi dedicati alla rovina giovanile, ci si è un po assuefatti . Rimane comunque una scritto abbastanza potente per quanto ( a volte ) disgustoso. Le ultime venti pagine sono le migliori.
...Continua