Scrive prezioso, sgangherato ma limpido e incisivo. Moderno, ma nell'ottica del classico . E divertente, molto divertente, se uno lo comincia non lo molla più, le pagine scorrono come l'acqua del rubinetto.Avete presente l'acqua del rubinetto?
...ContinuaIL LIBRAIO
'E' una vita che il signor Q. possiede la libreria "Pagine e Pagine", ottanta metri quadri con due belle vetrine illuminate, in pieno centro.
Un paio di volte ha pensato di dare fuoco a tutto, perchè ha una buona assicurazione: ha comprato anche la tanica per la benzina,
ma poi gli è venuta paura per il palazzo, per i bambini che ci vivono, per il suo appartamento all'ultimo piano.
Da tempo odia profondamente i libri: integralmente nel loro cupo ammassarsi sui banconi e negli angoli, dallo scaffale più alto fin giù nel cupo magazzino,
ma a giorni con maggiore precisione , uno per uno: quello lì con la sua copertina smargiassa, quell'altro dall'aria furbetta, e quello stampato così bene,
con la sua immagine preziosa e la polvere che se lo mangia da mesi.
All'inizio non era così, il signor Q.leggeva i volumi che i rappresentanti spingevano con più veemenza, volumi speciali, immancabili in ogni casa che si rispetti,
gravidi di sapere e di bellezza.
Ne divorava a centinaia e gli facevano nausea, gli ritornavano sù mentre uno nuovo voleva scendere giù: e si impastavano tra di loro in una poltiglia
di parolette, di letterine, di virgole e puntini vomitevoli.
Più leggeva peggio stava: le idee, invece d'aprirsi, si ingorgavano nel lavandino nella mente.
Seduto sul suo sgabello in un angolo ombroso della libreria, gli cresceva l'impressione che il mondo fosse carta e inchiostro, un oceano infinito di
fogli mal rilegati, un moto ondoso e infelice per chi, solo lì in mezzo, non vedeva mai approdo; e sentiva la responsabilità di dover consigliare
un libro piuttosto che un altro, di dover reggere l'insoddisfazione del cliente che tornava a dire: bella schifezza, mi ha fatto perdere ore della mia vita,
adesso mi ridia i miei soldi: e anche la mia vita.
Da un certo punto in poi per difesa personale, per stanchezza, il signor Q. ha cerato di smerciare solo i libri più cari, senza saper nemmeno di cosa parlassero.
Libri con fotografie , alti mezzo metro, scontrini pesanti.
Ma la nausea non è passata.
Ormai il signor Q. tratta peggi che può i rappresentanti delle case editrici: questo libro se lo metta su per il culo, quest'altro lo dia ai maiali amici suoi,
chi vuole imbrogliare ciarlatano?
Ha tentato di cambiare la destinazione commerciale del suo negozio, farne una bella boutique, piena di colorati vestiti da signora, cappellini allegri,
ma purtroppo le leggi vigenti lo impediscono.
Pare che la sua libreria esista da più di cento anni, e debba durare per altri mille, con il suo triste contenuto.
Che orrore, pensa prendendo a ginocchiate la pila del libro più venduto, altrove, ma da lui sconsigliato energicamente.'
'Da un pò di tempo il signor Q, verso le sei di sera, si assopisce e sogna.
Sogna che la sua libreria è serenamente vuota, traversata da una tramontana che rinfresca il viso.
Sugli scaffali sono allineati mazzi di fiori e piccoli animaletti corrono tra i banconi.
Un raggio di luce cade dall'alto ..............sull'unico libro rimasto.
E' l'ultimo libro, la somma finale di tutti i libri, il superamento..........................Poi in quel librino
scocca una scintilla, le pagine avvampano e in un minuto è solo un mucchietto di cenere che la tramontana sposta avanti e indietro nell'aria.
E il signor Q. nel sogno pensa: la verità è una fiammata e anche una cenere che danza e sporca un pochino.
Ieri il signor Q. ha chiuso la libreria: "Chiuso per Lutto" ha scritto su un biglietto che è appeso in vetrina.
L'aria è tiepida, buona per passeggiare senza meta, come quando si va via da un funerale e la vita che resta sembra tutta bella.'
L'EDITORE
'-Il punto è questo- attacca l'editore .....pubblicare o non pubblicare il nuovo romanzo di Marco Lodoli?...chi di voi l'ha letto.......che ve ne sembra?
-Non è malaccio- .......un pò come lui simpatico,superficiale lirico per mancanza di chiarezza, spettinato............
Ma che fare? Pubblicare o non pubblicare? Accettare o perderlo, con il rischio che vada alla concorrenza, e che sia un successo.........
-A mio avviso non si può pubblicare un romanzo di due pagine: è questo ilproblema non ci nascondiamo dietro un dito...........
-Scritte fitte però quaranta righe a pagina.............-Fitte Fitte-ripete a lungo.
Lodoli s'è rastremato, distillato, concentrato.........essenzializzato, compattato, liofilizzato.
Forse s'è impigrito, forse é proprio svaporato.
L'editore..... sbuffa -due pagine in effetti- mugugna - due paginette.
.....ma come lo presentiamo?
........-Potremmo aggiungere una prefazione e una postfazione, delle note, una fotografia,....una dedica e un'epigrafe, così potremmmo arrivare a una quindicina di pagine-.
E se..........lo minacciamo per bene- butta lì l'editore................
-Che tipo di minacce?
-o ce lo dilati un poco........o ti facciamo sparare. Ci penserebbe Zanni come al solito.
A una signora autrice di saghe familiari piuttosto vendibili, che però l'ultima volta aveva presentato un romanzo di milleseicentopagine, abbiamo dovuto ammazzare prima il gatto
poi il cane infine- ..è stato necessario - il figlio Michele.
A quel punto, controvoglia, facendolo pesare anche troppo , ha scorciato il tutto a duecentoventi pagine.
A un autore troppo cerebrale lo hanno sprangato sulla testa: ora è leggermente suonato, scrive più facile, più scorrevole, e il pubblico risponde bene.
Diciotto settimane in classifica.
.......E se muore..........come quello storico che è entrato in coma e ha tirato le cuoia?
-Se muore facciamo il cofanetto
-D'accordo
-Poverino.Certo se l'è andata a cercare.
-Va bene la riunione è sciolta. Si torna alle scrivanie, tutti a lavorare, a sudarsi il pane a tirare la carretta.'