Il romanzo presenta un'idea interessante e l'autore è senz'altro capace, ma gli errori tecnici sono troppi e non giustificabili. Un'occasione mancata.
Recensione completa su: https://finestrelle.wordpress.com
Troppa, troppa carne (umana) al fuoco. Durante la lettura ho continuato ad oscillare tra un'opinione negativa e una positiva, portandomi però sempre dietro un senso di fastidio. Quest'ultimo, non dovuto, come sarebbe comprensibile, alla natura disturbante del contenuto, ma alla struttura della narrazione. Troppa roba, e troppo confusa. Racconti di per sé validi, ma immessi in un collage zeppo di imprecisioni, abbozzi e nonsense che finiscono con l'indebolire proprio ciò che vorrebbe essere potente: il rovesciamento di ogni tabù e regola sociale, l'azzeramento dell'umanità.
Molte storie valide (come quella dei finti barboni che stabiliscono che "fare schifo è il nuovo essere splendidi", quella del conte della calunnia, quella della catena di omicidi di artisti, quella dei neo pornografi delusi, la storia dello chef assassino e di Cora Reynolds (la donna, non la gatta)) finiscono con l'essere dimenticate e triturate nella marea dei troppi personaggi, e nella scarsa cura data alla vicenda principale. Gli estremi atti masochisticici finalizzati alla futura fama, il cannibalismo normalizzato, la violenza quotidiana fine a se stessa, diventano noiosi e perdono mordente. Come in una qualsiasi ricetta, anche gli ingredienti migliori vengono rovinati se li si cucina nel modo sbagliato.
La storia di Lord Byron, Shelley e compagnia a Villa Diodati, invece, non la conoscevo: quella sì, davvero interessante.
Se non avessi letto altro di Palahniuk sarei arrivata a definirlo carino, niente di più. Ma conoscendo perle come Invisible Monsters, Ninna Nanna, Survivor e l'intramontabile Fight Club non mi sento di dargli più di due stelle.
Eccessivo a livelli imbarazzanti, nonostante Palahniuk l'eccesso lo sappia modellare bene, il fatto che i personaggi siano poco approfonditi li fa sembrare tutti uguali, piatti e vuoti.
I racconti sono carini, ma non valgono la sudata che ho fatto per terminare il libro.
Dopo Diary ecco un'altra delusione da uno degli autori che ho più amato.
Per gli affezionati: fermatevi con Ninna Nanna, che oltre non vale proprio la pena andare.
Storie nate per essere autonome e raccordate dall'autore in una cornice inverosimile che fa della tortura e del vittimismo la nuova arma per l'essere popolari. Non tutte le storie narrate son salvabili. alcune son davvero scadenti (per chi già conosce Palahniuk), con situazioni portate all'estremo (come al solito).
Lo consiglio sempre come un primo approccio all'autore.
(C'è da dire che il racconto GUTS. in italiano BUDELLA, merita!)
Terribilmente splatter e sottilissimamente caustico nello sviscerare e denudare le ragioni e le emozioni profonde che muovono il comportamento umano.