Di Cerebus numero due va detta subito una cosa molto importante: quando lo lessi in inglese mi augurai di poterlo rileggere presto in italiano, perché c’erano parti oscure della trama che non mi era riuscito di comprendere. Vuoi per l’intricato substrato politico, vuoi perché alcuni personaggi parlavano in uno slang di complicata traduzione immediata.
E ora che l’ho letto in italiano? Ho scoperto che tutte le parti oscure sono rimaste tali. Segno che il mio inglese non è poi pessimo come credevo, o che la trama non è poi così perfetta quanto mi immaginavo. A parte ciò, comunque, questo è un fumetto a cui va dato il massimo dei voti, a prescindere. L’opera, nella sua totalità, nel suo approccio al medium – considerando poi gli anni in cui è nato – nelle originali modalità espressive, merita sicuramente un ruolo di rilievo nella produzione americana moderna…anche se, a vedere in giro, non lo cita mai nessuno.
Io stesso non ricordo come sono venuto a conoscenza per la prima volta della sua esistenza, anzi si: fu quando lessi un fumetto di Spawn scritto proprio da Sim, in cui il tema portante della storia era il diritto degli autori di fumetti di conservare la proprietà dei loro personaggi, compresi tutti i vantaggi economici derivanti dallo sfruttamento dei loro eroi e – forse ben più importante – il conseguente diritto alla assoluta libertà creativa. In effetti, di Cerebus si può dire tutto ma non che sia stato un fumetto “libero”…Sim ci ha buttato dentro tutto ciò in cui credeva e che pensava, narrandolo o disegnandolo in qualsiasi modo volesse. Se non è libertà assoluta questa!
Alcune considerazioni:
1.il lettore smaliziato coglierà, dietro certi esperimenti artistici, il semplice bisogno di rispettare le scadenze, e i salti mortali fatti dall’autore per riuscire a disegnare il più in fretta possibile alcune sequenze senza risultare sciatto o banale. Casi in cui, più che l’assoluto estro creativo, è valso il concetto “di necessità virtù”…ma visti i risultati, ben venga.
2. è ironico che il fumetto con Cerebus sui diritti d’ autore sia stato pubblicato proprio su Spawn, il cui creatore , Todd McFarlane, è stato per anni coinvolto in una lotta all’ultimo avvocato con Neil Gaiman, che sulle pagine di Spawn creò un personaggio – Angela - che McFarlane ha sfruttato negli anni a venire senza dare un soldo a Gaiman. La diatriba si è recentemente conclusa con una sentenza che vede McFarlane costretto a pagare un risarcimento di 300.000 e passa dollari per uso illecito di personaggi altrui. Chissà cosa ne pensa Sim.
Comunque, un volume corposo, ironico, ben strutturato, ben disegnato, a base di politica, lotte intestine, elezioni, affari di stato…di certo non temi che si vedono tutti i giorni in un fumetto. Massimo della lode, quindi, a prescindere dai difetti.
un'ottima disamina, non priva di frecciatine e allegorie, sul mondo della politica. incredibilmente attuale pure a 30 anni di distanza dalla pubblicazione.
sim è decisamente padrone del medium fumetto, visto come si sbizzarriva non solo nell'uso/impostazione di vignette e onomatopee. anche l'essere didascalico non è un difetto, per quasi la totalità del fumetto, visto l'uso eclettico che se ne fa e senza quasi mai appesantire la lettura, ma anzi incentivandola. questo fino a quasi la fine, dove il fumetto perde un po' in alcune piccolezze. alcuni cambi di registro bruschi e fuori luogo - ovvero le apparizioni di jaka - e il dilungarsi (non tecnico) su vicende quasi secondarie.
la sensazione però è che sim si trovasse forse più a suo agio con lo stile semplice e simil-parodistico del primo libro (sword of cerebus). qua pare quasi afflitto da un eccesso di idee non amalgamate alla perfezione.
non un capolavoro, ma un fumetto decisamente da leggere.
Fumetto incredibilmente statico, praticamente per i quattro quinti senza azione. Spesso mi risulta difficile digerire fumetti del genere, in cui c'è un sacco di dialogo e testo. Voglio dargli un'altra possibilità, però...
Rilettura obbligata in vista dell'uscita in italiano di chiesa e stato, Cerebus è sempre sorprendente. Una storia di magnifica attualità che non è invecchiata affatto nel tempo, un librone pieno zeppo di idee, soluzioni grafiche e narrative pagina dopo pagina, in un cinico e affascinante ritratto della politica "di palazzo" di ogni luogo e tempo.
...Continuaaver avuto un albo tra le mani, ho la possibilità di leggere Cerebus.
Da leggere, a prescindere, se siete amanti del fumetto.
Comunque vada ha fatto la storia.
La mia recensione:
http://opinionista.noblogs.org/post/2011/09/12/cerebus-alta-societa/