Ma cosa posso dire su un libro così inflazionato?
LEGGETELO!
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Se siete dei ritardatari cronici come me, recuperatelo. É un racconto senza tempo, una storia che riempie di speranza e che ci ricorda che essere buoni fa bene alla nostra anima e ci aiuta a vivere meglio, felici e circondati di persone che ci vogliono bene.
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Se invece lo avete già letto, rileggetelo ogni tanto. É una favola commovente, che fa bene anche al di fuori del Natale.
In questo periodo festivo, mi è sembrato logico scegliere un titolo legato al Natale e perché non scegliere il classico per eccellenza? Conoscevo la storia ma non avevo mai avuto modo di leggerla ed ho apprezzato il fatto che questo volume abbia il testo a fronte! L'ho letta in inglese (si capisce abbastanza bene) e solo in alcuni punti ho fatto riferimento alla traduzione. Una lettura piacevole ed abbastanza veloce che consiglio a tutti!
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La notte della Vigilia sono riuscito a finirlo!
Classico veramente senza tempo (anche all’interno della trama!), la storia dell’avaro Scrooge (ispiratore di Paperon de Paperoni) e della visita a questi di quattro fantasmi che l’hanno fatto viaggiare nel tempo per farlo convertire almeno a Natale, ha un finale edificante, forse fin troppo esplicito, ma che non si può non condividere. Ma vi ho trovato anche una scrittura raffinatissima, con un lessico elaborato, numerose dotte citazioni, una scrittura molto enfatica (a me piacciono troppo le sequenze tipo "ma che razza di uomo spilorcio, taccagno e guitto era codesto Scrooge!" oppure "Ci sono alcuni sulla terra che pretendono di conoscerci e che compiono i loro atti di collera, di orgoglio, di malvagità, di odio, d'invidia, di bacchettoneria, di egoismo in nome nostro [...]").
Ho provato a leggerlo ad alta voce ai miei bambini di 6 e 8 anni, ma qui ho trovato difficoltà: il periodare è lungo e poco adatto alla lettura ad alta voce; mentre la scrittura era troppo acculturata, poco adatta, secondo me, persino per adolescenti più grandi dei miei figli. Un paradosso, se si considera che la trama è molto, molto semplice e adatta a bambini, non a caso ispiratrice di molti film e cartoni animati a loro destinati.
In ogni caso, la trama è semplice, ma non banale: visto che è stato scritto nel 1843, penso sia progenitrice di molti temi portanti della letteratura, dai fantasmi ai viaggi nel tempo, dai teletrasporti alle visioni, alla "letteratura di Natale" in sè, oltre che essere un libro pienamente nel "canone dickensiano" delle opere di denuncia sociale.
Una lettura molto piacevole e molto istruttiva che dovrebbero leggere tutti almeno una volta nella vita.
Dickens non delude mai! La sua Inghilterra è quella dei poverissimi, miserabili, degli slums di Londra e dell’epoca delle Poor Laws. Sporchi, laceri, disoccupati, pieni di debiti, affamati che vivevano in alloggi fatiscenti, sovraffollati e insalubri. In questo quadro si inserisce “l’avaro per eccellenza”, il gelido di cuore, l’indifferente alle sofferenze degli altri ma anche al proprio piacere rivolto tutto nell’accumulo di denaro e nel gretto risparmio.
È Scrooge, il tirchio per antonomasia, colui che ha dato il nome perfino a Paperon de Paperoni protagonista di una fiaba, dall’atmosfera gotica, di espiazione e redenzione (un po’ troppo rapida per dire il vero) che sotto la minaccia di una repentina morte convince Scrooge ad una conversione che lo farà amare e cambiare vita con un occhio di riguardo al prossimo.
La trama regge perché è una fiaba in quanto nella realtà storica, ed altri romanzi dell’autore la descrivono bene, è l’intera società che praticando la feroce separazione tra immense ricchezze, borghesia emergente e inimmaginabile povertà rende meno facili e probabili scatti di generosità come rende impossibile la felicità anche natalizia per le classi del proletariato suburbano.
Dickens, comunque, resta uno degli autori che ci racconta con maggiori dettagli della vita dei poverissimi, degli sfruttati e con un occhi, sempre attento, anche all’infanzia ed ai bambini.