Senza che nessuno si offenda e premettendo che sicuramente sono io che non sono né pronto né preparato per questo tipo di filosofia, ma la maggior parte del libro mi è sembrata una grande supercazzola.
L'unica parte che salvo è quella in cui viene spiegata la meditazione: quella è stata interessante e istruttiva. Tutto il resto si perde in paroloni e concetti che non rimangono.
Voto: 2
Che dire, l'ho acquistato per appagare la mia voglia di spiritualità, ma credo di aver sbagliato il colpo. Da lontano, molto lontano è invitante, come una brocca di acqua fresca nel deserto di Las Vegas. Ma diciamoci la verità, per affrontare una lettura di questo genere, non dico che si debba essere dei santoni, ma almeno concordare sui punti chiave del pensiero buddhista. Non credo che questo valga per tutti i libri, posso non avere idee comuniste e allo stesso tempo avere la libreria piena di testi che ne trattano l'argomento. Ma qui il discorso è diverso, in questo libro in particolare, per seguirne il pensiero bisogna credere ed essere d'accordo su quanto viene affermato, almeno in parte, come minimo. Ci viene "chiesto" di vedere il mondo in una prospettiva talmente diversa da quella occidentale, che procedere con la lettura diventa molto difficile. E' più serio di quanto mi aspettassi, e questo mi ha colpito positivamente. E' sicuramente un libro valido nelle mani della persona giusta.
...ContinuaHo faticato molto a capirlo. Ho cominciato a leggerlo pensando ad un testo discorsivo e semplice ed invece è stata una spremitura di meningi (per me , ovviamente) sulla filosofia e psicologia tibetana.Corredato da una serie di meditazioni su ogni singolo concetto espresso. Il punto di partenza riguarda la domanda : perché se tutte le religioni mirano alla felicità umana attraverso precetti molto simili fra loro, perché insomma se sappiamo come ci si deve comportare in realtà poi solo pochissimi lo fanno? Seguono le spiegazioni e le soluzioni ( con curiose similitudini ai concetti di fisica quantistica)
Per specificare meglio, in queste considerazioni si cerca di provare l'insussistenza dell'esistenza intrinseca di qualsiasi cosa o essere vivente, compreso l'io.Insomma nulla esiste in se e per se indipendentemente dalla nostra coscienza. Ogni cosa esiste in quanto dipendente da altre...ogni fenomeno sorge dipendentemente da altri. Ho reso l'idea? Non adatto dal parrucchiere. Il Dalai Lama rende comprensibili questi concetti anche a me, con paziente ripetizione.
Interessante. Un manuale per spiegare come eliminare rabbia e sentimenti negativi, capendo che non esistono cose buone o cattive di per sè ma che tali attributi dipendono dal ns pensiero.
Un percorso poi per dimostrare che è logicamente conveniente perseguire la felicità di tutti gli uomini, in quanto solo così si consegue anche la propria in quanto anche il concetto di io non è intrisecamente esistente ma dipende da agenti esterni. Per cui amore (fare la felicità degli altri) e compassione (evitare agli altri il dolore) sono le uniche strade possibili.
Bell'esercizio di logica e filosofia.
Ripetitivo, immagino per fissare i concetti che effettivamente facili non sono.
Va studiato, non letto una volta. Meglio se con qualcuno che poi ti guidi concretamente a controllare le tue emozioni e proiettare i concetti nella vita di tutti i giorni.
E' un libro bellissimo nonostante sia allo stesso tempo difficile per me che sono ancora un discepolo ai primi passi della via.