3 pomeriggi del 1990, per sei sole ore di conversazione con tante battute d'arresto. Bergman sboccia in un paio di riflessioni, dichiara il suo amore per il cinema muto, ma tiene distaccate le sue analisi (compreso l'uso ed il valore dei primi piani) dalla sua biografia e significazione filmica, che rimane nascosta dietro un silenzio assai sospetto. Conclude il testo un'analisi di Assayas, confusa ed impacciata.
...ContinuaInteressante e piacevole, ovviamente se si è interessati al regista svedese. Interessante il giudizio Bergman che dà a un altro libro-intervista, quello famoso di Truffault a Hitchcock.
tutto è reale, tutto è possibile e verosimile, sotto un'esigua base di realtà l'immaginazione fila e tesse i suoi disegni.
http://moviematica.blogspot.com/2008/07/rivedere-pi-volte-lo-stesso-film-nelle.html