Una splendida analisi della natura umana e del suo rapporto con l'universo. A tratti filosofico a tratti poetico, di sicuro un testo prezioso con una scrittura che ti rapisce. La Ortese è una scrittrice con una grande sensibilità unita ad una lucidità mentale capace di analizzare argomenti profondi con semplicità e consapevolezza. Quattro stelline solo perché ho meno apprezzato la seconda parte del libro, strutturata in una sorta di intervista dove si perde un po' la bellezza del testo
...Continua"Dovunque siano occhi che vi guardano con pace o paura, là vi è qualcosa di celeste, e bisogna onorarlo e difenderlo. So questo. Che la Terra è un corpo celeste, che la vita che vi si espande da tempi immemorabili è prima dell'uomo, prima ancora della cultura, e chiede di continuare a essere, e a essere amata, come l'uomo chiede di continuare a essere, e a essere accettato, anche se non immediatamente capito e soprattutto non utile. Tutto è uomo." (Attraversando un paese sconosciuto, p. 52)
"Godere e consumare il bene prodotto da altri – l'espressività altrui – sembra buona sorte, a chi ha denaro. Non lo è. Necessario non è comprare e godere, ma fare e pensare in proprio." (Dove il tempo è un altro, p. 93)
"Due scoperte sublimi: la Tristezza della Gioia, e la Compassione per gli Ultimi." (Non da luoghi di esilio, p. 150)
...ContinuaNon vediamo la tirannia del Nulla. Il denaro oggi ha mutuato ogni lavoro, ogni opera [...] Chi fa qualcosa non lo fa più per sé, o in onore del Dio nascosto - fa quella cosa o un'altra ( e se sia la peggiore, non importa) nella sola speranza di ottenere l'ingresso nel Regno, farsi cittadino della Internazionale economica, devoto circonciso del nuovo Tempio! Odio il denaro! Non il piccolo denaro dato alla tua fatica, con il quale compri un libro, o un giardino, o salvi la tua anima (da inerzia e tristezza), ma il grande, l'infinito denaro col quale compri tutte le città e i campi che vuoi, e anche "questa siepe, che da tanta parte / dell'ultimo orizzonte il guardo esclude". Oggi, non c'è più libro che possa essere comprato da te, se il Grande Denaro giudica che i libri (che quel libro) è inutile, e nessuna "siepe" ti separerà dall'infinito - se ti fa male - o te lo concederà, se lo ami.
p. 121
...Continua