Racconti a volte frammentati e in alcuni tratti ostici alla comprensione, lasciano un sapore di dubbio e incertezze, ma se si lascia scorrere la lettura lasciandosi cullare dal senso superiore e dal significato nascosto fra le righe, fioriscono immagini poetiche e verità che fanno rabbrividire e riflettere.
È tempo di cambiare rotta.
Tutto qui?
Le aspettative per Cronache marziane erano altissime (se un libro viene spacciato per il migliore del suo genere capita...) e alla fine mi sono trovato a chiudere la copertina scuotendo la testa. L'epopea della conquista e dell'abbandono di Marte in una serie di brevi racconti... fantascienza pochina, tante introspezioni psicologiche e parecchi sbadigli. Ho trovato eccezionali solo i racconti Usher II e Il marziano; il resto della lettura è andata avanti senza infamia e senza lode, ma di certo senza gridare al miracolo.
Per me LA fantascienza rimarrà sempre Le fredde equazioni di Godwin.
"Cronache marziane" si articola in una serie di racconti inerenti l'approccio degli esseri umani sul pianeta Marte, dai primi tentativi andati male, alla progressiva conquista e colonizzazione, fino al disfacimento conclusivo.
Ray Bradbury costruisce un capolavoro, sintesi perfetta di fantascienza, romanzo e poesia. Fantascienza per l'argomento in sé, l'ambizione di espansione da parte del genere umano a seguito di una guerra nucleare sempre più probabile sulla Terra; romanzo perché ci sono tante storie che si articolano e si intrecciano all'interno del libro, persone con le loro passioni e aspirazioni, dal matrimonio al trascorrere una vecchiaia tranquilla; poesia nella descrizione dei paesaggi marziani, così vividi nei loro colori e forme da sembrare di averli davanti.
Emerge leggendo queste righe anche un forte senso di solitudine di fronte all'ignoto. Le distanze fra marziani e terrestri così difficili da colmare, sin dall'inizio la prevaricazione domina il rapporto reciproco nonostante le buone intenzioni.
Sono ormai passati 70 anni dalla prima stesura del libro, Marte si avvicina sempre di più, da comprendere se l'approccio previsto da Bradbury rimarrà attuale sino in fondo o se il genere umano ha veramente imparato qualcosa in quasi un secolo.
...ContinuaIl miglior Bradbury che abbia letto: toccando tutti i temi (religioso-filosofico, ecologico, culturale, storico-antropologico, scientifico-tecnologico) lo scrittore è riuscito a creare una realtà marziana subumana che inglobasse quella terrestre, ne facesse da specchio e la completasse, compenetrandola.
I racconti che qui si susseguono, scanditi dallo scorrere di un futuro neanche troppo lontano, rappresentano un caleidoscopio da ammirare, un gioco di luci e ombre che, con la scusa di tratteggiare una realtà aliena alternativa, danno consistenza e forma alla natura umana di cui siamo fatti, la descrivono meglio di un romanzo di narrativa, perché il loro scopo è dimostrare attraverso la fantascienza quanto la Storia si ripeta, quanto prevedibile sia il nostro agire anche nella lunga distanza, anche quando a separarci dal mondo siano anni luce.
Ho amato i paesaggi marziani, le sfere luminose, le civiltà millenarie create dall’immaginazione di Bradbury; ho assaporato il desiderio della conquista, temuto l’ignoto e affrontato il pericolo assieme ai pionieri, i primi colonizzatori del pianeta rosso; ho creduto in una realtà parallela, dove la saggezza arriva da forme perfette eternamente erranti e dove la Morte non vince e torna possibile riabbracciare i propri cari perduti; ho indugiato nella malinconia di casa, atteso invano il ritorno sulla Terra, ormai ridotta in cenere e polvere ed infine, compreso, quanto il nostro percorso sia ciclico e come sia possibile ricominciare da capo, tornare alle origini, come Adamo ed Eva, con il nostro peccato marchiato a fuoco dentro di noi, insito nel nostro dna.
Una costruzione visionaria, ma perfettamente concreta, che ha saputo coinvolgermi e stupirmi per originalità molto più che durante la lettura di Farenheit 451.
Una grande sceneggiatura, da cui si potrebbe prendere spunto per una delle tante serie tv che impazzano oggi sui nostri schermi.