"Uno scrittore (vero – grande) è sempre qualcuno, per me, che ha fallito a qualche altra cosa, nella vita." (p. 132)
"Affrontare quel pericolo che gli stessi eroi non hanno il coraggio di affrontare: se stessi." (p. 162)
"Io, nella mia vita, non ho fatto niente. Ho cercato magari il piacere, senza mai goderlo, naturalmente. […] Eppure c'è qualcuno al mondo che crede, o mi dà da intendere di credere, che io lavori. Forse, sí. In quanto mi sono, in definitiva, soltanto torturato." (p. 241)
...ContinuaSabato 23 - Niente -
Domenica 24 - Mio omaggio di orchidee e gardenie alla mamma di lei, con una lettera che oggi ritengo incomprensibile. Perché ho fatto questo?
Lunedì 25 Per due volte è fuggita appena mi ha visto. La prima, in via Calzaioli. La seconda, in via Tornabuoni. Mi raccontavano una volta che quando le ragazze fanno queste fughe sono innamorate. Prova che non è vero è la lettera ricevuta.
[...]
come tutte le cose di Delfini ha al suo interno brani assolutamente belli:
"Dopo tutto il male che hanno fatto alla mia mamma, a mia sorella e a me, io; col cuore in tumulto, malato, orribilmente spaurito dai sistemi della borghesia della mia città, e della città dove mi portarono fin da bambino, e della vicina città nella quale per caso ero andato come a rifugiarmi, io; rimasto senza terra e senza averi, rimasto privo di affetti, torturato per beffa persino dal medico di P. che mi ha ridotto con le mascelle gonfie e gli orecchi quasi sordi, abbandonato da una falsa fidanzata ricchissima che faceva a società con l'avvocato che derubava gli ultimi margini delle mie terre: io avevo ben deciso di scrivere un racconto, un racconto enorme, sconfinato, pieno terribile, vendicativo e giustiziere.....
ho scritto la mia tesi di laurea su quetso libro e su "Il ricordo della basca" di Antonio Delfini. L'ho amato, l'ho oidato, anche, in certi momenti, ma soprattutto ne sono stata affascinata perchè, leggendolo, sono entrata nell'officina letteraria di questo scrittore, nella fase di costruzione delle idee, dei racconti, delle poesie.
Una meta-lettura, se mi consentite il termine.