bellissima lettura di Daria Deflorian per Radio3.
non avevo ancora avuto il coraggio di leggere questo libro che mi ha stupito per la bellezza in sè.
certe considerazioni denotano una maturità e una profondità di pensiero che mi fanno dubitare siano totalmente opera di questa giovane e sfortunata ragazza.
banali disquizioni a parte, è per me un capolavoro sotto tutti i punti di vista, in primis come testimonianza storica di come gli eventi decisi da pochi influiscano in maniera assoluta sulla vita di milioni di persone. mi radicalizza la convinzione che questi pochi non debbano esistere e che prima o poi la moltitudine dovrà emanciparsi per andare avanti senza la guida di pastori... in fondo saremmo uomini e non pecore!
mi riprometto in futuro di rileggerlo con i miei occhi, consiglio a tutti il podcast di Radio 3, ottimo lavoro sia come lettura che come scelta delle musiche che l'accompagnano.
LE PAGINE SCRITTE DI UNA RAGAZZINA COSTRETTA SUO MALGRADO A SUBIRE L'ORRORE DEL SUO TEMPO COSTRETTA A CONVIVERE IN SPAZI ANGUSTI PER SFUGGIRE AI NAZISTI CI FA CONOSCERE I SUOI PENSIERI PIU INTIMI . PER NON DIMENTICARE
Penso di essere uno dei pochissimi che a scuola non lo ha mai letto, se non qualche sporadica pagina su un libro di antologia.
Ammetto che questa lacuna me la sono portata dietro per tanto, troppo, tempo. Ho colto l'occasione di colmarla, almeno in parte, regalandomi questa versione in graphic novel e non solo mi è piaciuta molto, ma mi ha fatto finalmente decidere di leggere l'opera originale.
Di sicuro questa opera letteraria servirà a molte persone che, come me, devono colmare questa grave lacuna.
...ContinuaNon si può fare una recensione su questo libro, c'è solo da ricordare cosa siamo in grado di fare.
Prima lettura del diario e posso tranquillamente aggiungermi a coloro che lo consigliano come libro da leggere. Per me è stata un'emozione intensa seguire le sue vicissitudini, conoscere i suoi pensieri di adolescente che sa già cosa vuole e che sogna di diventare una giornalista e scrittrice. Durante tutto il libro si sente la crescita personale di Anne. Quando Anne iniziò a tenere il diario non pensava di pubblicarlo, solo dopo aver ascoltato in radio la richiesta del ministro olandese in esilio di conservare tutti gli scritti e le testimonianze per farle conoscere a guerra conclusa ed ai posteri, Anne pondera l'idea di poterlo pubblicare. Lei si racconta al diario, che lei chiama Kitty, esprimendo i suoi sentimenti più profondi tanto che ora che è stato pubblicato sembra che parli direttamente a noi. Come se noi lettori fossimo Kitty. In questo modo si instaura una sorta di legame tra noi e Anne, trasformandoci nei suoi amici o confidenti.
Alla fine dopo aver letto l'ultima pagina di diario e sapere che quattro giorni dopo quello scritto lei e la sua famiglia furono catturati e deportati, e la stessa Anne morire di tifo dopo sua sorella mi è rimasto un po' di amaro in bocca.
Una bellissima e commovente testimonianza di una delle pagine più tristi della storia. Almeno per me...