Talmente politicamente scorretto da essere coinvolgente nella sua esuberante goffaggine da drop out . Un personaggio di Wolinsky. Un racconto - delirio che non sta in piedi , degno delle peggiori riviste pop, quella che hanno dato i natali a pregevoli narratori.
...ContinuaSe per definire i libri di Jim Thompson si usa il termine hardboiled un motivo ci sarà. Personaggi cinici e graffianti, storie drammatiche di vite alla deriva. Il lieto fine è poi alquanto improbabile e al massimo ci si può domandare quanto sarà profondo il baratro!
...ContinuaFrank Dillon, Dolly, è un altro bel personaggio uscito dalla penna di Thompson. E dal suo cinismo, ovviamente.
Perdente da sempre, Dolly, venditore porta a porta, si ritiene una brava persona che ha avuto dalla sua solo sfortuna, che la vita ha osteggiato quasi per gioco offrendogli lavori noiosi e facendogli incontrare donne capaci unicamente di approfittarsi della sua buona fede; baldracche le chiama.
Lui si vede così, e oramai in là con gli anni si sente anche stanco e abbastanza furbo da tentare il colpaccio che quasi per caso gli capita sotto mano, impossessarsi cioè di 100.000 dollari di una vecchiaccia che offre il corpo della nipote come merce di scambio per gli articoli che Dolly vende.
Se poi nel mezzo capita di dover ammazzare qualcuno, be', va messo in conto. Bisogna solo gestire le cose al meglio.
Ma Dolly non è poi così furbo come crede, e nemmeno questa gran brava persona. È piuttosto egoista e opportunista, e la dicotomia tra ciò che pensa di se stesso e le azioni che compie sono terreno fertile per un autore come Thompson, che sa esplorare i sentieri fangosi dei suoi folli ma lucidi criminali, consegnando un finale di schizofrenia stilistica.
Thompson va letto, perché esiste da sempre.
...ContinuaUn individuo cinico e baro, perdente e dannoso, è il protagonista squinternato di questo evitabile libercolo. Le donne sono solo le vittime sacrificali di tale squallido esemplare...altro che diavoli!
Frank “Dolly” Dillon è il classico perdente che ha sempre provato ad arrivare da qualche parte ma al quale la vita non ha mai sorriso, obbligandolo a una serie di lavori noiosi e umilianti e facendogli incontrare donne pronte ad approfittarsi del suo buon animo, sfruttandolo per poi lasciarlo senza nulla. O, almeno, questa è la sua versione.
Ora, non più giovanissimo, si trova impiegato come venditore porta a porta e, dopo un litigio particolarmente acceso, viene abbandonato da sua moglie Joyce, l’ennesima donnaccia che ha saputo solo prendere senza mai dare. Ma la speranza è sempre l’ultima a morire e la vita riserva un’ultima possibilità a Dolly: un giorno si presenta a casa di un’anziana signora che gli propone di pagare in natura il servizio di posate che lui sta tentando di venderle.
La “natura” in questione è Mona, giovane e bella nipote della donna e Dolly, frequentandola, viene a sapere che la nonnina prostituisce spesso la nipote in cambio di vari favori e ha accumulato in cantina una bella sommetta, troppo bella per lasciarla marcire lì sotto.
Nasce nella testa di Dolly il classico piano perfetto, ma chiunque abbia letto qualche noir ormai sa bene che non esistono piani perfetti, specie tenendo conto che il diavolo è nei dettagli e Dolly non è certo attento ai particolari…