Oltre cento pagine che illustrano - attraverso saggi puntuali e riproduzioni di pagine di riviste e tavole originali davvero di gran qualità - la lunga attività del conterraneo Zedda.
Attivissimo nel periodo fascista (con un servilismo alla causa fascistonazista veramente raccapricciante) e ugualmente nel post bellico. Adattandosi, con incredibile paraculaggine, al cambiar degli eventi, fu tra i firmatari de "Il manifesto sulla purezza della razza". Questi fu sottoscritto da 180 scienziati, 140 politici, giornalisti, ed intellettuali. Poche settimane dopo furono varate le prime leggi razziali: ai “non ariani” fu impedita l’iscrizione a Università e scuole pubbliche, tolto il posto nei pubblici uffici, impedito il matrimonio “misto”. Seguirono poi per molti l’internamento e anche la deportazione.
Questo tanto per ricordare, che fa sempre bene.
Parlare di politica, società, cultura del tempo è imprescindibile nell'accostarsi all'eccellente lavoro grafico di Zedda.
Artista attentissimo alle avanguardie artistiche e alle mode culturali, Zedda non dimenticò le sue radici sarde riuscendo lodevolmente e molto fantasiosamente (con gusto e furbizia) ad includerle nel look dei tanti ragazzini/e popolanti le sue tavole, omologandoli con tutto il resto.
Una monografia incredibile ed imperdibile. Complimenti alla sarda ILISSO (che questa volta non ha lavorato con il solito contributo di soldini pubblici) che ha investito sull'attento lavoro di ricerca delle due curatrici.