Purtroppo nei primi libri della serie le donne sono solamente verginelle o femme fatale da questo binomio non se ne esce. Solo più avanti la segretaria del detective Helene inizierà a raggiungere una certa tridimensionalità,ma sempre all'insegna dello stereotipo.
Perfetta detective novel da ombrellone!
Questa volta Burma ci conduce nel Marais, nel cuore della vecchia Parigi, quella meno "manipolata" dagli interventi di Haussmann; quindi siamo tra Places des Vosges e l'Hotel de Ville. E' in questa zona che abita Jules Cabirol, un usuraio a cui il sempre squattrinato Burma deve ricorrere. Ma lo trova morto, trafitto da un affilato tagliacarte e sporco di rossetto. Comunque, il viaggio non sarà infruttuoso: il gonfio portafogli del defunto gli sarà di qualche conforto e, in parte, lo ripagherà della botta in testa che, all'improvviso, lo manderà in terra svenuto. A questo punto, sarà giocoforza scoprire chi è la donna che ha incrociato salendo le scale e che, evidentemente, ha lasciato le tracce di rossetto sul volto di Cabirol. Tra gli elementi di mistero si inserirà, poi, un paio di slip femminili molto seducenti e un orsacchiotto di peluche. Una indagine dal volto umano per il cinico (ma poi non tanto) Nestor Burma.
...ContinuaNestor Burma va a un banco dei pegni e trova il proprietario, Jules Cabirol detto “papà Samuel”, con un tagliacarte conficcato nel cuore. Burma è in bolletta, anzi è in debito con la fedele Hélène e altri collaboratori dell’agenzia di investigazioni private Fiat Lux. Gli resta solo da impegnare alcuni gioielli ereditati da zia Isabelle. È un’uggiosa giornata d’aprile, Nestor racconta i fatti in prima persona, mentre sale le scale verso l’usuraio, sbatte contro una giovane donna che viene via di corsa. Ne ricorda il profumo, presto sopraffatto “dall’odore di piscio di gatto che dominava l’androne”. Esamina la scena del delitto, “il furto non sembrava essere il movente”. Sottrae metà dei soldi che trova nel portafoglio del cadavere, “per le spese di trasferta e l’emozione causata dalla scoperta del cadavere”. All’improvviso viene colpito alla testa, sviene, nel dormiveglia gli pare di avvertire lo stesso profumo di prima. Al risveglio, vede che sul cadavere sono state fatte sparire le tracce di rossetto e il portafoglio. Non denuncia alla polizia il ritrovamento del cadavere...
Burma è un tipo che tende a mettersi nei guai. Si finge cinico, ma sono più l’orgoglio e la testardaggine a spingerlo a correre rischi evitabili. Dotato di acume, ha una certa capacità di comprendere chi gli sta di fronte e, se riesce a vincere la pigrizia, può seguire un caso con estrema dedizione. Fuma la pipa come Maigret, ma a differenza del collega non ha uno stipendio fisso ed è decisamente meno pudico: nelle sue avventure non mancano mai descrizioni a sfondo sessuale, a Burma piacciono le donne e non c’è una signora Maigret ad attenderlo con una bella cenetta…
Il libro non è male, la storia è ben congegnata e funziona. Ma il tempo è una macchina infernale. il male ne risente, e i criminali di 60 anni fa sembrano scolaretti a fronte dell'attualità. Malet è un ottimo scrittore, ci sa fare, ma il suo stile è un Simenon senza profondità, imho
...ContinuaSi fa leggere. È il primo libro di Leo che leggo e devo prendere confidenza sia con l autore che con i suoi personaggi. Diciamo che non è stato un colpo di fulmine.