"Siamo scissi tra l'avidità di conoscere e la disperazione d'aver conosciuto. L'aculeo non rinuncia al suo bruciore, noi alla nostra speranza." (p. 41)
"Se l'uomo a volte non chiudesse sovranamente gli occhi, finirebbe col non veder più ciò che merita d'essere guardato." (p. 49)
"La lucidità è la ferita più prossima al sole." (p. 91)
...ContinuaOgni volta che levo gli occhi al cielo, la nausea mi sfascia le mandibole. Non odo più salire dal fresco dei miei sotterranei il gemito del piacere, murmure della donna dischiusa. Una cenere di cactus preistorici fa volare il mio deserto in bagliori! Non sono più capace di morire...
Ciclone, ciclone, ciclone...
Non posso attribuire voti alle poesie - pezzetti di anima, frammenti di luce, brevi eternità.
E il miglior commento sono i versi stessi...
La rosa di quercia
OGNUNA delle lettere che formano il tuo nome, o Bellez-
za, al posto d'onore dei supplizi, sposa la piana sempli-
cità del sole, s'iscrive nella frase gigantesca che sbarra il
cielo e s'unisce all'uomo accanito a ingannare il suo de-
stino col suo indomabile opposto: la speranza.
3 stelle e mezzo
Char ha scritto questa raccolta durante il periodo della resistenza francese, II guerra mondiale. Periodo di lotte e drammi, di tempo e sensazioni compresse fino all'inverosimile, sull'orlo di un costante e persecutore precipizio. Ed infatti, il suo stile è qui veramente singolare, nel senso che si allontana dalle poesie che siamo abituati a leggere. In Char la poesia recupera, in certo qual modo, la sua forma originaria di poiesis, ed infatti poche volte come in questo autore si è visto un ponte così solido, e frequentemente attraversato, tra il dominio delle idee e quello della vita. Di più, qui la vita si fa poesia e la poesia si fa vita, agisce sempre, senza lasciare spazio a pensieri che non si possano in qualche modo tradurre presto in imprese. Proprio questa fusione estrema fa sì che venga fatta piazza pulita di tutto ciò che è inutile, lasciando soltanto la materia grezza dell'anima, la quale emerge come tesoro tra gli affanni e le sofferenze di momenti intensamente vissuti. Char si rivela quindi poeta capace di raggiungere altezze interiori vertiginose, che possiamo sfiorare soltanto lasciando che la sua poesia sedimenti dentro di noi, che rinasca dall'humus della nostra stessa esperienza.
Dai Fogli d'Hypnos
Frammento 16
L’intelligence avec l’ange, notre primordial souci.
(Ange, ce qui, à l’intérieur de l’homme, tient à l’écart du compromis religieux, la parole du plus haut silence, la signification qui ne s’évalue pas. Accordeur de poumons qui dore le grappes vitaminées de l’impossible.
Connaît le sang, ignore le céleste.
Ange: la bougie qui se penche au nord du coeur.)
L’intelligenza con l’angelo, nostro primordiale pensiero.
(Angelo: ciò che nell'intimo dell’uomo tiene discosti dal compromesso religioso, verbo del silenzio più alto, significato di cui non si dà stima.
Accordatore di polmoni che dora i grappoli vitaminizzati dell’impossibile.
Conosce il sangue, ignora il celeste.
Angelo: candela che si china a settentrione del cuore.)