...che non escluda l' infinitamente piccolo e vicino. Il problema sta tutto in quel mentre: nelle mostruosità prodotte dalla visione simultanea di realtà tanto diverse. Ci si chiede come sarà mai possibile una "messa a fuoco" in una situazione tanto bizzarra."
"Giù in fondo" stava sotto una pila in un vecchio cassone, dimenticato da anni, dopo poche pagine deve avermi stufato ma i libri hanno pazienza e ti aspettano, intanto parlano con gli altri, chi piaciuto chi no e si fanno un'idea di quel che ti piaceva e di quel che ti piacerà. Forse conoscono riti propiziatori ed esoterici e, in parte, Leonora Carrington una maga lo è stata. Lo dice Jodorowsky "Le maghe sono le donne che mi hanno aiutato" - donne forti, uniche, vitali, donne che gli hanno insegnato a liberarsi dalle sovrastrutture e dai condizionamenti di un’infanzia e un’adolescenza prive di amore, donne che gli hanno mostrato come spezzare la corazza emozionale e aprire il cuore e ampliare la propria visione della vita, donne come la scrittrice e pittrice surrealista Leonora Carrington, o dona Magdalena, che gli ha svelato l’arte del massaggio iniziatico, o la Tigressa, formidabile attrice messicana, o Reyna D’Assia, figlia dell’intellettuale esoterico e occultista Gurdjieff. Sono esperienze vitalissime, talvolta violente, qualche volta surreali, ecc.-
"Giù in fondo" ha analogie con le profondità dell'anima, con la psiche e l'inconscio. Leonora Carrington http://www.youtube.com/watch?v=NDDc650j-zM
E' un posto dove puo capitare di finire o sprofondare, senza colpa come quel libro o come tanti, la Carrington compresa. Ed è questo che ci racconta in questa breve storia che si legge in un'ora ma è il resoconto di un periodo dove le ore si perdono, rinchiusa in un manicomio, "teatro di fatti stupefacenti". Ci è giunta in fuga dalla Francia invasa dai nazisti e, per sfuggire a loro sbatte contro tutti i suoi dèmoni che si porta dentro e da loro sobillata, invasa, accerchiata, assillata non regge, senza difese soccombe in un'esperienza schizo-paranoide e rinchiusa in un padiglione per pazzi furiosi. "Giu in fondo", il titolo, è preso dal nome di un padiglione del manicomio "Abajo" (Giu in fondo, appunto) Indirettamente, il libro, riporta al movimento surrealista di cui lei faceva parte. Era la morosa di Max Ernst dal 37, quando non aveva neppure vent'anni. I prodromi della sua malattia si annunciano da giovanissima: disadattata, ribelle, inquieta con basse capacità attentive, viene espulsa da parecchie scuole per il suo comportamento. Ma questo è successo a molti geni e artisti, nonchè a delinquenti comuni. Ha studiato arte nonostante l'opposizione del padre, anche se non ha mai portato a termine niente, finchè non incontra Max Erst e con lui va a vivere a Parigi. E' da li che parte la storia, con Max deportato in un campo di concentramento. Leonora Carringhton fu una delle muse ispiratrici del movimento. Sicchè è anche un'occasione per vedere il movimento surrealista dal punto di vista del contributo delle artiste, generalmente tenuto ai margini e sottovalutato dalla storia dell'arte. Leonora Carrington poi si trasferì in Messico e li, fino alla morte, è stata considerata la piu grande artista vivente di quel paese. Per dire.
Leonora Carrington México City http://www.youtube.com/watch?v=4bayIkHz70Q&feature=related
Questo libro mi ricapita per le mani, come un'altro di cui par conseguenza magica "La vana fuga degli dei" di Hillman, che è pochi libri qui sopra. L'argomento di cui tratta è la paranoia e l'inevitabilità del ricorso alla mitologia per spiegare quello che molti vivono come "rivelazione". Ecco, nel libro "Giu in fondo" si ha un compendio di psicopatologia clinica. La Carrington rievoca con lucida brutalità la progressione, la fenomenologia dell'esperienza psicotica vissuta che si trova a vivere come fosse un complotto infernale. (Dalla quarta di copertina) "Una scatola di cipria, un rossetto, una bottiglia di acqua di Colonia diventano astri di un cosmo in preda alla metamorfosi. Un complotto infernale ordisce trappole. Una cappa di ipnosi grava sul mondo. Le cose hanno perso la loro naturale opacità: tutto ha senso, tutto rimanda a tutto, tutto esige feroci e matematici rituali.. Una colla eerotica si aggancia agli oggetti e ai personaggi." Ecco! Detta cosi forse non solleciterà piu di tanto interesse ma è un libro di un'umanità devastante, di incroci umani con i degenti li dentro. Insomma è stato fulminante per me ma questo la dice anche sulla soggettività a cui si giunge ad un libro, sul momento della vita in cui puo esaltarsi al massimo e dare un piacere inaspettato.
Questo libro è stato liberato
Giù in fondo di Leonora Carrington
liberato il 20/02/2003.
Luogo: Torino, autobus 55.
Da: Anna T..
Nota: ...Mi sedevo alla scrivania, dopo aver scelto un libro sul quale era scritto "Grazie a Dio abbiamo penna e inchiostro"..
uN'INTERVISTA http://vimeo.com/10760131
...ContinuaHo trovato a un euro questo libricino Adelphi, originale del 1979, in una bancarella dell'usato e l'ho comprato. Ero incuriosito dai cenni biografici sull'autrice, a me sconosciuta, che comparivano nella prima bandella. Leonora Carrington, figlia di un ricco industriale inglese, artista ribelle, pittrice e scrittrice, è a tutt'oggi l'unica artista vivente che ha fatto parte del surrealismo.
Questo breve romanzo narra della sua avventura durante la seconda guerra mondiale, dopo che il suo compagno, nientemeno che Max Ernst, fu arrestato dalla Gestapo a Parigi. In seguito a questo evento comincia ad avere i primi cedimenti psichici, fugge in Spagna e qui viene rinchiusa, col beneplacito dei genitori, in un istituto per malati mentali, e "curata" col Cardiazol, un pericoloso medicinale poi messo al bando.
Se la narrazione non è sempre facile, perché descrive le sue allucinazioni e le sue paranoie verso l'universo, dall'altra parte è sincero e spietato nel condannare la cattiveria del mondo, e fa quasi tenerezza quando l'autrice, che scrive in primissima persona, non si capacita del perché lei, che vuole solo il bene del mondo (e per questo va fuori di testa), venga trattata come la peggiore delle delinquenti.
Una breve lettura, interessante soprattutto per chi ama il surrealismo o il tema della pazzia e della fuga dalla realtà.
Leonora Carrington è considerata l'"ultima surrealista" ancora in vita. Classe 1917, con i suoi 93 anni è oggi un esempio autorevole di audacia dell'età. "Giù in fondo" è un breve libro che ha scritto in seguito alla sua esperienza in un manicomio in Spagna. Qui è stata "curata" con il Cardiazol, un tempo utilizzato nella terapia della schizofrenia, medicina che causa convulsioni, lasciando però il paziente cosciente e dando ciò che viene descritta come, "una sensazione di morte apparente e un subitaneo annichilimento".
...Continua