Come con American Psycho la situazione le prime trenta pagine è stata tragica, per poi diventare adorazione. Sono giunta infatti alla conclusione che Ellis è davvero uno dei pochi che o si ama o si schifa grandemente. Lo svuotamento della realtà causato dall'ambiguità delle situazioni, dai dialoghi fatti di niente, dalle situazione a volte quasi grottesche, è terrificante. Procederò con Lunar Park il prima possibile (so che dovrei seguire una qualche cronologia, ma ormai è andata così.)
...ContinuaSe leggete il blog sapete quanto rimasi folgorato da American Psycho, un libro in grado di scavarmi dentro con un cucchiaino e di stabilirsi per sempre in un posticino tra il cuore e il fegato. Laddove vivono le cose che mi hanno emozionato e disgustato allo stesso tempo. Glamorama potrebbe ricordare American Psycho in più di una caratteristica. La storia è di Victor Ward, modello all'apice della carriera, che nelle settecento e passa pagine che compongono il romanzo diventa protagonista prima di uno scandalo mediatico dovuto al tradimento della fidanzata storica Chloe Byrnes e poi impotente complice di un attività terroristica.
Glamorama è una critica feroce al mondo vuoto e facilmente manovrabile dell'edonismo, della pubblicità dello spettacolo. In modo non dissimile da American Psycho, è una storia che parla di spersonalizzazione, di come e quanto i protagonisti di due storie così lontane (eppure vicine per temi, angosce e paure di un autore che non si risparmia di certo sui particolari) siano molto simili nel loro credere di essere speciali.
Non solo: scene di sesso e di violenza sono portate su pagina con la ferocia tipica di Ellis; non viene risparmiato nemmeno un particolare scabroso o nauseante: il sesso descritto da Ellis è sempre meccanico, disgustoso, vuoto; la violenza, allo stesso modo, è viva e fa male al lettore così tanto da fargli tirare il fiato quando finalmente le atrocità si prendono una pausa. Non c'è il minimo rispetto per il lettore: Ellis intende ferire e lasciare un segno tangibile.
Però Glamorama è anche una storia di solitudine, che si lascia andare a -poche, pochissime- parentesi incredibilmente speranzose e perfino dolciastre. Victor è sì un protagonista che Ellis intende mettere sotto una cattiva luce, descrivendone i pensieri più disgustosi e vuoti, ma a differenza di Patrick Bateman, lo yuppie-omicida di A.P. (con cui condivide una psicosi piuttosto evidente), Victor ha un cuore umano, si aggrappa disperatamente a tutte le donne che conosce nell'avventura, sembra quasi innamorarsene e trovare tutte in grado di salvarlo. Voglio dire: un paio di momenti in cui Victor parla con Chloe mi hanno emozionato. Due pagine dopo ero con la testa nel sangue del poveraccio di turno e tutto il romanticismo si era frantumato (questo del romanticismo spezzato è una tecnica che Ellis adora, pare quasi lo faccia apposta e se dovessi metterci la mano sul fuoco lo farei).
Glamorama è consigliato, assolutamente, ma dovete avere uno stomaco forte perché, anche se non ai livelli del romanzo sopracitato, è in grado di piegarvi in due. Specialmente nell'ultima parte.
http://paninoalsalame.blogspot.it/2013/08/il-fight-club-del-libro-in-questa-vita.html
...Continua"To clarify things: "Glamorama" is the best book I've written".
The world is beautiful if you are beautiful says Victor .
Right from the start you're inside Victor's troubled mind , as it would become , and the first pages about the opening of his new place are just stunning : they stick in my memory like they talk to a part of me ( i'm not sure which part ) .
This novel is 100% Ellis , that i simply adore , but there is kind of an happy ending and Victor seems to be going trough some kind of growing up : the story left me a feeling of hope and bravery that taste just right .
Not a masterpiece ( for me Lunar Park is the best Ellis around ) but something that will stay with you for a long time .
...ContinuaCon Glamorama Ellis è andato decisamente oltre.
"We'll slide down the surface of things".