Sebbene ora, con le aggiunte degli ultimi anni, sia diventato il quarto libro della saga dei Ballantyne, quando fu scritto non solo era il terzo, ma, ancora più importante, esce proprio a ridosso della fine della guerra civile in Rhodesia. Con la seconda parte che diventa quasi una cronaca in presa diretta, visto che narra gli avvenimenti di soli cinque anni prima. Devo dire, come preambolo, che i quasi quaranta anni di scrittura si sentono tutti, che la scrittura stessa da un lato è lenta, dall’altro indugia in particolari e momenti che, scritti ora, avrebbero forse un diverso taglio di scrittura. Inoltre, sono poco favorevole all’introduzione di quella seconda parte “recente”, non per i fatti in sé, ma perché credo potesse essere sufficiente il libro com’è costruito nella prima parte. D’altronde, ho l’impressione che, all’epoca, Smith non avesse ben chiaro in mente lo sviluppo delle sue scritture future. Tant’è che, come scrittura, questo è il suo sedicesimo libro, ed ora siamo arrivati al libro… quarantasei! Certo, la seconda parte, consente anche di sistematizzare la cronologia biografica dei Ballantyne, tuttavia costringendola in un solco cui le future scritture devono tenere conto. Le vicende qui degli angeli che piangono, si ricollegano fortemente alla parte finale di “Stirpe di uomini”, dove avevo già accennato ad una possibile rinascita del conflitto tra Ralph e Bozo. Si comincia con la ricerca della famosa miniera che Zouga aveva intravisto e che ora con Ralph trova, anche se si trova sui terreni sacri dei Matabele. Questi, benché sottomessi precedentemente, seguendo le orme di Bozo e di sua moglie, un tempo sacerdotessa, ma ora, non più vergine, solo interprete dell’oracolo, stanno mettendo in piedi una nuova armata di combattenti. Ma Ralph deve anche scontrarsi con Rhodes ed i suoi scherani, oltre che con la peste bovina e l’invasione delle locuste. Anche se c’è Jordan, Ralph deve cedere miniere e potere a Rhodes, che aumenta così il suo impero e la sua potenza. Ma Rhodes fa anche dei passi falsi, che sovvenziona un raid di truppe inglesi contro i boeri, per prendersi anche i diamanti sudafricani. Mentre infuria questa guerra, Bozo scatena la sua. Sarà lì che i “cattivi” locali uccideranno la moglie di Ralph incinta. Questi raid si ricollegano alle vicende dell’altro ramo della famiglia. Laddove c’è la brava Robyn, medico dei poveri, scrittrici di libelli anti- Rhodes, ma sempre dilaniata dall’amore-odio verso il condottiero Mungo St. John. Avevamo visto Robyn iniettarsi il siero malarico, e trovare il modo di debellare la malattia, o comunque trovare dei rimedi antivirali (ah, quanto d’attualità). Ma la sfortunata avventura dei Matabele porterà scompiglio anche qui. Mungo, nel tentativo di salvare Robyn, verrà ucciso, mentre si salveranno le gemelle, Vicky ed Elizabeth. Vicky troverà modo di sposare il numero due di Ralph, Harry Mellow. Mentre Elizabeth, da sempre innamorata di Ralph, avrà modo di mettersi al suo fianco, una volta passato il dolore della morte di Katie (un bell’intreccio familiare di matrimoni tra cugini: ricordo che Zouga e Robyn sono fratelli, e Ralph è figlio di Zouga e Katie ed Elizabeth sono figlie di Robyn. Ma questo servirà solo a rimpolpare l’albero genealogico. Che qui, alla fine della storia, vediamo la sconfitta dei Matabele nella seconda guerra dei Matabele (come ci racconta anche Wikipedia), così che la colonia diventerà a tutti gli effetti la Rhodesia. Anche se con qualche sconfitta, Rhodes consoliderà il suo impero sino alla sua morte nel 1902, con qualche effetto collaterale, tipo il suicidio di Jordan Ballantyne, dopo che Cecil lo aveva ripudiato. Anche qui la parte storica è abbastanza accurata, non solo con la parte verso i locali, ma anche nella descrizione delle guerre anglo-boere, nel tentativo non riuscito da parte di Rhodes di scalzare Paul Kruger dal Transvaal (Kruger cui poi verrà omaggiato con il parco omonimo). Smith potrebbe ben finire qui, invece ci appesantisce con una ripresa quasi in presa diretta, come dicevo, narrandoci fatti di pochi anni prima. Passiamo infatti al 1977, ma le battaglie tra colonizzatori e locali non sono di certo finite. Smith, con un po’ di forzature storiche, inserisce i rivoltosi neri come discendenti del re Lobenguela e dei Matabele della prima parte. Figure che adombrano quella di Robert Mugabe, il principale artefice della lotta di indipendenza dello Zimbabwe. Dalla parte dei bianchi ci sono due figure, che ovviamente entrano in conflitto: Roland Ballantyne e Craig Mellow. Roland è figlio di Douglas che è figlio di Jonathan. Questi è il bambino che vediamo alla fine della prima parte, figlio di Ralph e Katie. Craig, invece, è figlio di un discendente di Harry Mellow, che sposa Jean, sorella di Douglas. Sono quindi cugini, ma Roland è un bianco duro e puro, segregazionista, capo delle forze speciali, che però alla fine sarà sconfitto ed ucciso da Tungata, un discendente di Bozo (quello della prima parte). Craig all’inizio si mantiene ai margini, ha un buon rapporto con nonno Jonathan, ma avrà una gamba amputata da una mina antiuomo. Tuttavia, tutto finisce in gloria con lui e Janine che veleggiano nuovamente su di una barca, come facevano i Courtney dei primi scritti. Smith è molto cupo qui, ci parla (soprattutto nella seconda parte) di avidità e di come il potere corrompa anche i più buoni. Ripeto, questa parte poteva risparmiarcela, che non è molto ben congeniata, e non si capisce per quale parte Smith prenda posizione. Tanto che alla fine il libro risulta un po’ monco e poco avvincente. L’unico punto in più, è che, visitando un cimitero, Craig ci mostra anni e morti dei suoi antenati, così che possiamo aggiornare le biografie, che prima o poi pubblicheremo in un articolo dedicato.
...ContinuaNon c'è soddisfazione maggiore quando hai letto un libro di dirti da sola "Bello" nel momento stesso che lo hai finito.
Una bella avventura.Sorpendente la capacità di legare le vicende di tanti personaggi anche in contesti storici differenti.
Tante personalità affascinanti, tante storie intrecciate tra loro da rivalità, ideali e guerre su più fronti.
Tutto sommato scorrevole e avvincente.
L'avevo, l'ho letto, ma non ci ho trovato nulla di speciale...