(trascritto da Sudrak al-Salik)
...ContinuaIn principio fu l’indeterminazione. Poi, dopo un’adeguata preparazione in genetica avanzata, comincio a capire qualcosa di questa storia di ribellione. Ci metto un po’ a entrare in un mondo controllato a partire dal DNA, ma piano piano arrivo. E vuoi non stare dalla parte degli eversori?
...ContinuaAlmeno, secondo il mio modesto parere.
Le idee che Herbert mette nei suoi romanzi sono sempre intriganti, e suscitano spesso domande a cui è oggettivamente difficile dare risposte univoche, ma in alcuni casi, come questo, il suo stile di narrazione rende la lettura lenta, non propriamente appassionante. E' un Herbert rigido, distaccato come i Ciber o gli Ottimati qui descritti, ben lontano da Arrakis o anche dal paesino di Santaroga.
Un po' pesantuccio.
Una società totalitaria dove una ristretta casta domina, una umanità in cui si viene al mondo artificialmente e dove artificialmente si allunga la vita per tempi prestabiliti a seconda della classificazione in cui si finisce, un vita condizionata da farmaci per non essere di disturbo a nessuno, soprattutto a chi domina, un mondo dove la violenza è bandita e sono tutti (più o meno) felici.
Non una idea del tutto originale, però alcuni spunti sono buoni, come la ricomparsa delle nascite col metodo "tradizionale" che mette a soqquadro la stabilità del sistema.
Il problema è che l'autore non riesce a sviluppare con elementi così intriganti una trama altrettanto intrigante, e finisce per fare un romanzo piuttosto noioso dove non succede quasi nulla e l'inizio di una rivolta è talmente blando da far pensare che in realtà non succederà -o cambierà- un bel nulla. Peccato.
Molto meglio il suo capolavoro Dune.
Romanzo breve, che si legge velocemente.
Gli interrogativi che pone sono molto interessanti: l'uomo che vuole ergersi a Dio, i limiti dell'esistenza umana, il confine che gli uomini devono o possono porsi per non essere corrotti dal potere.
Qualche manciata di pagine in più non avrebbe guastato, soprattutto per delineare meglio le fazioni in lotta e la storia che ha portato a quel mondo.
Il difetto più grande che ho trovato nello stile di scrittura, posto che è scritto decisamente meglio di Dune, è che l'autore cambia spesso punto di vista: passa da un personaggio all'altro, ma in alcuni casi questi cambi di soggetto sono mal gestiti, generando confusione nel lettore.
Da leggere per i quesiti morali che pone.