Audiolibro (Web)
Finita la saga e devo ammettere che il libro finale, anche se come ho già scritto in precedenza, non ci risparmi un po’ di scene cruente poco adatte ad un pubblico minore, è davvero indovinato e completo. Rivaluta personaggi, chiude le storie aperte e segrete, viaggia piano verso il crescendo dello scontro finale in maniera geniale. Harry grande e risoluto, Voldemort finalmente mostrato e combattuto, in tutta la sua potenza e cattiveria ci regala l’epilogo perfetto. Grande e incredibilmente ispirata l’autrice di questa incredibile saga che ha accompagnato milioni di ragazzi e non solo. E ora, finalmente libero dai pregiudizi scenografici che mi avrebbero rovinato i libri, mi guarderò tutta la produzione filmica. Bello!!
Ecco che, finalmente, sono riuscito a concludere questa saga fantasy. L’ho letta lentamente, mi ci sono voluti anni, poiché i 7 tomi che compongono la storia di Harry Potter, pur essendo stati sempre nei miei pensieri, hanno spesso ceduto il passo ad altri libri che mi sembravano più preziosi e rari.
Non so nemmeno come io abbia fatto ad evitare spoilers per un decennio, in verità, ma – nonostante l’invasivo mondo dei social – ci sono riuscito.
Ma veniamo al mondo di Harry Potter, frutto della fantasia di J.K. Rowling. Con Harry Potter e i Doni della Morte, si conclude la saga e devo dire che – se pur qualche appunto da fare c’è – la lettura è stata una delle più piacevoli e scorrevoli degli ultimi anni. Certo, il target di riferimento ha preteso anche – da parte dell’autrice – uno stile semplice e chiaro, ma - d’altra parte - non è un segreto che anche ai grandi piacciono le grandi favole.
Prima di continuare, però, una precisazione. Questa recensione parlerà si dell’ultimo libro, ma anche di tutti gli altri. Ho aspettato di finire per esprimere le mie opinioni anche sui libri precedenti e – comunque – è impossibile dividere un libro da un altro, poiché è tutto collegato e questi 7 romanzi non sono che un’unica grande storia.
Bene, dunque, procediamo.
Durante la lettura di Harry Potter e i Doni della Morte, i primissimi capitoli della serie sovvengono spesso, poiché non si può non notare come vi sia stata un evoluzione di stile e di tono in corso d’opera. Si va dai primi tre romanzi che, pure uniti dal filo conduttore di Harry e Voldemort, sono in realtà tre episodi a sé stanti (e ricordano più che altro storie per bambini), agli ultimi quattro, in cui la trama diventa più complessa e dai toni più cupi.
Harry, Ron ed Hermione passeranno a poco a poco dal dover affrontare singoli nemici, a dover impedire l’instaurarsi di uno stato totalitario… (e scusate se è poco!)
E questo mi è piaciuto molto. Quando nel quarto libro torna in vita Voldemort, la morte inizia a penetrare nella storia. Razzismo, persecuzione, terrore. E’ una lotta per distruggere il male, ma con la saggia consapevolezza, che non esisterà mai una vittoria definitiva. Il male ci sarà sempre e prenderà il sopravvento ogni volta che non saremo vigili e non lotteremo.
Questo che la Rowling dà alle giovani generazioni, che leggono la storia di Harry Potter, è davvero un insegnamento profondo. E questo realismo, che non illude, in una storia di magia, mi ha fatto apprezzare molto tutta l’opera.
Credo che se non ci fosse stato questo elemento, le mie parole sarebbero state più fredde – pur avendo probabilmente gradito la lettura. E dico questo perché si nota dal quarto libro in poi una ingerenza del mondo cinematografico nello sviluppo e nel susseguirsi dei libri. Così come – nell’ultimo libro – secondo me vi sono elementi non totalmente sviluppati, magari a causa dell’imporsi di tempi di consegna per i romanzi (?). Le storie di alcune persone si sarebbero potute concludere in modo più completo – soprattutto quelle dei “cattivi”. Invece, mi pare che ad un certo punto sia stato chiaro che si doveva chiudere tutto.
Questo è un peccato, perché la Rowling ha dimostrato davvero di saper scrivere e approfondire, anche psicologicamente, i personaggi. Ad esempio, il penultimo libro, che fa luce sulla storia di Voldemort, e durante il quale si introducono gli Horcrux, è stato un vero gioiello. E lo stesso dicasi dell’approfondimento su Silente e il modo davvero delicato con cui la Rowling ne ha affrontato la sua storia familiare e il rapporto con Grindelwald. Con la scrittura di questi due personaggi, la Rowling ha dimostrato di essere una scrittrice dotata.
Che però, a volte, lascia anche perplessi! A me – ad esempio – la storia di Piton non è piaciuta particolarmente… nel senso che è un po’ un cliché (e non la svelo qui per non rovinare troppo il libro).
Ad ogni modo, a grandi e piccoli, lo consiglio. I grandi troveranno una lettura facile e che incuriosisce. L’ho letta col ritmo di 200 pagine al giorno, perché gli intrecci sono davvero intriganti e si vuol sapere cosa accadrà (la Rowling potrebbe diventare una grande scrittrice di gialli, oltre che di fantasy). E i piccoli cresceranno insieme ai personaggi e nel mondo fantasy troveranno anche tanta realtà. Il che non fa male.
Harry per vivere, ha dovuto accettare la morte. E forse si può vivere davvero “felici e contenti” solo dopo aver abbracciato tutto l’inevitabile che ci capita e capiterà.
Ci ho trovato dei difetti e credo possa essere editato meglio, così come il precedente. Forse la Rowling li ha scritti molto rapidamente.
Finalmente ho avuto modo di approfondire le famose citazioni:
1)-Dopo tutto questo tempo?
-Sempre.
2)"Mi apro alla chiusura", che tutt'ora non comprendo perché sia diventata così emblematica.
In ogni caso sono stato bene e ho letto anche 110 pagine in un giorno, e non perché sono in vacanza. E' una cosa che mi capita molto raramente, e di solito solo con i libri di Harry Potter. E' che mi fanno stare bene, mi fanno sentire a casa e mi fanno conoscere dei personaggi e un mondo che altrimenti non farebbero parte della mia vita. Personaggi che ovviamente rimangono dentro anche una volta chiuse le pagine.
A volte ripenso ancora a Sirius e a Silente, che nel quinto libro chiama Voldemort semplicemente "Tom" e ci duella con leggerezza; e ripenserò a Piton e al suo "Sempre", a Molly che duella con Bellatrix, a Dudley, a Draco e a tutti quelli che alla fine fanno un'azione buona.
Per chiudere il cerchio spero che un giorno facciano un editing ancora migliore e che la saga diventi perfetta.
«Mi dica un'ultima cosa» chiese Harry. «È vero? O sta succedendo dentro la mia testa?»
«Certo che sta succedendo dentro la tua testa, Harry. Ma perché diavolo dovrebbe voler dire che non è vero?».
Non avrei pensato di trovare tanta verità e tanta umanità in una storia inventata che tratta di magia. I romanzi di Harry Potter sono grandiosi. Per la mia anima di lettrice sono diventati come degli Horcrux: libri viventi che racchiuderanno sempre una parte importante della persona che ero nel momento in cui li ho conosciuti, insieme a tutti i desideri, le emozioni, le consolazioni riguardo al nostro mondo fin troppo reale che la loro lettura mi ha ispirato.
...Continua