E’ piaciuto a tanti, qui su Anobii. A me no. Leggere questo libro è stato come assaggiare un minestrone pieno di ingredienti male abbinati e mescolati ancora peggio. Peccato: avevo letto altro di questo autore e mi era piaciuto molto, erano altri tempi o era solo un romanzo differente e scritto meglio?
...ContinuaC’è di tutto in questo libro: matrimoni più o meno falliti, genitori e figli, sesso sfrenato e inibizioni, rispettabili professionisti e piccoli delinquenti, pop star, prostitute, arte, teatro e letteratura, Mick Jagger e Tony Blair … e l’elenco potrebbe continuare all’infinito.
Ne esce fuori un’opera nel complesso confusa e spesso sopra le righe, in cui l’evoluzione psicologica dei personaggi non sempre segue percorsi chiaramente individuabili. Ci sono parti divertenti, momenti in cui la lettura ti avvince, ma anche parti sinceramente irritanti e noiose. L’origine pakistana del protagonista gioca un ruolo del tutto secondario; più godibile la rappresentazione della Londra blairiana.
Trovo Kureishi affascinante e sfuggente, lo seguo incuriosita e perplessa nel suo andare e venire tra periferie degradate o marcatamente etniche ad ambienti borghesi o dell'upper class bianca. Mi ritrovo in emozioni comuni che descrive in modo mai banale e mi interrogo su situazioni borderline che ricorrono nei suoi romanzi, e mi chiedo se davvero esistono quei mondi un po' surreali, a volte squallidi e spesso crudi
...ContinuaPsicanalisi, integrazione razziale, Londra, il sesso e tanta buona musica: un ottimo ritorno di Kureishi verso atmosfere e situazioni già molto ben rappresentate nel bellissimo "Il Budda delle periferie".Consigliatissimo a chi ha amato profondamente quel romanzo.
...ContinuaJamal, il protagonista, è uno psicoanalista freudiano di mezza età, separato da una moglie ipocondriaca dalla quale non riesce o, forse, non vuole staccarsi del tutto. Divide il suo tempo tra i suoi pazienti, la pubblicazione di libri, il figlio adolescente Rafi e i bordelli e i locali della West London. I segreti degli altri sono “la sua valuta corrente” ma il suo equilibrio è minato da un segreto inconfessabile che a poco a poco svela al lettore, trasformando il suo racconto in un anomalo thriller. Nel bel mezzo della presentazione iniziale di se stesso e del suo lavoro, Jamal ammette candidamente di essere un assassino Per risalire alle cause del suo misfatto, Jamal è costretto a virare verso il suo passato, introducendo nel racconto la “storia dentro la storia” della sua giovinezza. Passato e presente scivolano uno nell’altro in una narrazione piuttosto discorsiva e digressiva che impiega molte pagine prima di svelare le circostanze del suo concorso all’omicidio del padre di Ajita, il suo primo e forse unico vero amore. Il peccato originale di Jamal disegna il suo destino di terapeuta del dolore e della follia altrui ma lo condanna anche a rimanere un personaggio irrisolto. In questo modo egli si pone nella duplice posizione di medico e di paziente allo stesso tempo, di lucido interprete delle vite degli altri e di personaggio non del tutto pacificato con se stesso. Tantissimi i personaggi collaterali e le storie che si intersecano, tanto da confondere e allontanare un pochino dal tema centrale, ma nel complesso il libro è una gran bella lettura.
...Continua