Ingredienti: tre detenuti ex giudici in un carcere di minima sicurezza, un politico lanciato alla conquista della Casa Bianca, una rete di estorsioni che intrappola la persona sbagliata, le manovre sporche della CIA per mettere a nudo ricattati e ricattatori.
Consigliato: a chi è vittima di istinti incontrollati o del fascino del denaro, a chi si muove più sicuro nell’ombra che alla luce.
confermo: l'autore ha decisamente esaurito ciò che aveva da raccontare. letto solo per esercizio linguistico
Letto molto volentieri...personaggi ben delineati e bella trama.
Non un capolavoro...Grisham non è Dickens...ma un bel libro adatto alla stagione estiva.
Questo romanzo mi è piaciuto molto e l'ho trovato anche assai interessante. Scritto bene si è fatto leggere rapidamente, faticavo a distaccarmene. I precedenti commentatori ne hanno sottolineato l'irrealtà. In parte concordo, ma solo in parte. Alcune frasi mi sembrano preoccupantemente legate alla nostra attualità:
"... si presentava bene, aveva una bella voce, vestiva con eleganza, poteva contare su un messaggio chiaro e un sacco di soldi. Se comperare una televisione poteva comperargli l'elezione [...] era pronto a cambiare lavoro. "
"Avere finanziamenti da coloro che ne avrebbero tratto profitto. Spaventare gli elettori inducendoli a correre alle urne. Stravincere le elezioni."
Basta guardare un po' di TG per ritrovare queste tragiche realtà.
E, nonostante le loro azioni negative, i tre giudici mi sono sembrati molto simpatici.
... che mi ha profondamente deluso, la vicenda è tratti surreale, poco avvincente, priva di colpi di scena. Praticamente ruota tutto intorno a un improbabile ricatto da parte di tra carcerati nei confronti del futuro presidente degli stati uniti. Fra agenti della CIA, carcerati che scambiano lettere col mondo come niente fosse e situazioni surreali, sembra di assistere a un film di serie B.
...Continua