I cosacchi

Raramente giudico un libro brutto, cerco sempre di trovarci del buono. Ma con questo fatico parecchio. Libro abbastanza insignificante, noioso e scontatissimo dall'inizio alla fine. L'ho scelto per l'ambientazione, ma anche questa mi è risultata poco coinvolgente. Salvo veramente solo la prosa di Tolstoj, semplice e scorrevole, cosa che mi ha permesso di non metterci una vita a finirlo.

Un romanzo breve con pochi e ben delineati personaggi in un mondo come quello dei cosacchi , da sempre ammantato di quel fascino particolare fatto di audacia , di atti di valore , ma anche di violenza e di brutalità , inondato da fiumi d'alcol , che è soprattutto un inno alla vita vera, quella lontana dalle tentazioni della grande città , vissuta a contatto con la natura , con le cose semplici , e goduta sino in fondo , che vede le sue parti migliori nelle descrizioni dei paesaggi e degli scenari naturali .
Le molte parole russe inserite nel testo , e solo raramente tradotte , dapprima infastidiscono un po' ma poi fanno sì che ci si abitui conferendo addirittura alla lettura un tono più genuino .
Un'opera giovanile , distante dalla potenza di altri racconti come "La morte di Ivan Il'ic" , ma pur sempre un'apprezzabile espressione di uno dei più grandi scrittori russi.

Il primo libro di Tolstoj che leggo. Scorrevole e interessante, con una bella ambientazione (viene quasi voglia di visitare il Caucaso e il fiume Terek). Purtroppo durante tutta la narrazione (e in particolare nel finale) si è come imprigionati nelle paure e emozioni discordanti del protagonista. Avrebbe meritato 4 stelle se non fosse stato davvero per l'ultimo capitolo.

Ho apprezzato la scrittura di Tolstoj: questo è il primo dei suoi romanzi che leggo. Mi ha colpito il suo modo caratteristico dove i suoi personaggi, soprattutto il protagonista, Olenine, si stupisce della natura, del creato, della semplicità di vita del popolo cosacco. La storia di amore è appassionante, a tratti stucchevole, e il finale è tutto un imprevisto... Godibile!