Simpatico racconto sulla vita e sulla morte, personaggi simpatici anche nei loro aspetti surreali. La parte finale del racconto mi ha deluso : difficile concludere le vicende dei due protagonisti... Ma la scelta di Lodoli non mi è piaciuta.
Non nutro simpatia per Lodoli, il suo romanzo Italia mi aveva lasciata perplessa nonostante tutti dicessero che era bellissimo. Con queste premesse ho letto questo suo racconto lungo. E mi ha piacevolmente sorpresa.
Amori, amicizie e notti brave di un simpatico vecchietto che non vuole finire la sua vita giocando a tressette come gli altri anziani di Roma.
Che l'amavo. Che era stupenda. Che la vita è comunque un bosco misterioso, e allora è bello traversarla con un gigante.
http://www.youtube.com/watch?v=N3W7qlMZTXY
Un buon libro per passare una giornata di relax, per nulla impegnativo, scritto semplicemente.
un'ottantina di pagine per questo romanzo breve davvero ben congegnato e veramente godibile. lo consiglierò ai miei figli, fra una ventina di anni. e lo consiglierei un po' a tutti. lo si legge in un'oretta e con grande piacere, passando dall'ammirazione (l'incipit e le prime due o tre pagine sono fra le migliori, nel panorama italiano, che abbia mai letto, impossibile non voler continuare) al divertimento (Gaben, il venditore ambulante di occhiali sgargianti, nonchè pugile, o cantante, o ambasciatore, è un personaggio meraviglioso e divertente...), alla sincera compartecipazione (queste storie di emarginati che non si piangono addosso ma ironizzano e tenacemente si riscoprono nuovi e più forti) il tutto condito con una certa dose di malinconia che rivela l'umanità e la sincerità dell'autore. una sorpresa. voglia di leggerne altri suoi. una sorpresa italiana (di vent'anni fa!) e dunque confortante, dal mio punto di vista
[In tipografia] "Talvolta viene qualche ragazzo con una cartellina di fogli battuti a macchina e corretti a penna. So somigliano tutti, quei ragazzi, parlano piano guardando il pavimento, oscillano sui piedi, hanno la sciarpa rossa o nera attorno al collo e la camicia fuori dai pantaloni, i capelli ordinati. Sono giovani poeti e quei fogli sono le loro prime poesie. Chiedono quanto costa stampare un libretto di dieci pagine, quante copie se ne possono fare con quei soldi lì. Non pretendono mai uno sconto. Poi le pagine sono sempre in più, perchè alla fine aggiungo tutti un foglio con la dedica: al mio amore. I loro libri sono gli unici che leggo, spesso non ci si capisce niente, sono parole in libertà, ma ogni tanto mi sembra che parlino un po' di Caterina.."
...Continua