La lettura di questo imponente, superbo romanzo è davvero una palestra. Chi resiste, acquisisce una ricchezza linguistica di altissimo valore stilistico. Certo è che le descrizioni dei paesaggi sono davvero troppe, finendo per diventare pesanti e stucchevoli. Così come gli aspetti sentimentali che a tratti sfociano nel melenso (ma siamo nel XVIII secolo). Un'opera comunque imprescindibile per chi ama il genere gotico.
...ContinuaHo fatto fatica a leggerlo. Scritto bene anche se datato. Belle le descrizioni paesaggistiche. É una classica storia d'amore contrastatissima che a me non ha coinvolto molto
È una musica il filo magico e onirico che armonizza questo romanzo.
Sono i principi onesti di Emily, il buon esempio insegnatole dai suoi genitori. Sono le dolci, se pur malinconiche, lacrime di tenerezza di Valancourt. I loro pensieri che si incontrano e che si ritrovano uniti.
Un amore contrastato, un castello misterioso popolato più da briganti e malfattori che da fantasmi, e tante, tante, troppe, descrizioni di paesaggi. Il lieto fine è ovviamente assicurato: i misteri dei castelli di Udolfo e di Blangy sono svelati e l’ammmore trionfa.
La trama è all’incirca tutta qui, ma viene tirata avanti per 500 pagine. Non si può dire che sia un brutto romanzo, ma se si cercano un po’ di mistero, situazioni scabrose o spaventose consiglierei altre letture, come il coevo “Il Monaco” di Lewis, un’opera che a suo tempo era stata censurata e ancora oggi può fornire elementi di inquietudine.
Tornando ad Udolfo: non so se ci siano in circolazione altre edizioni con una traduzione un po’ più attuale; quella che ho letto io è del 1875 e il linguaggio utilizzato è veramente desueto, anche se alla fine mi è piaciuto perché ha reso le conversazioni più plausibili rispetto al modo di esprimersi dei giorni nostri.