Terza antologia della collana Grandi Opere della mai abbastanza compianta Editrice Nord ad essere dedicata ai premi Hugo assegnati alle categorie romanzo breve, racconto lungo e racconto breve. Il periodo interessato è quello compreso tra il 1984 ed il 1990, si nota la pressoché totale scomparsa, tra i premiati, degli autori protagonisti della golden age, infatti la parte del leone la fanno autori della cosiddetta new age (Harlan Ellison, Roger Zelazny, Robert Silverberg, Ursula K. Le Guin), mentre inizia ad affacciarsi l'ondata cyberpunk (John Varley) insieme ad altre nuove ed autorevoli voci che iniziarono la loro produzione in quel periodo (Greg Bear, Octavia Butler, David Brin, ecc.).
Comunque, in dettaglio abbiamo:
Punto di caduta di Timothy Zahn. Classica space opera anni 50 con un tocco di hard SF, datato e noioso, forse il peggiore dell'antologia. 5
La musica del sangue di Greg Bear. Fanta horror tecnologico, teso ed avvincente. 8
Il suono delle parole di Octavia Butler. Poetico racconto post apocalittico struggente ed emozionante. 8
Premi Enter [] di John Varley. Divertente thriller in salsa cyberpunk, niente di trascendentale ma comunque divertente. 7
Legame di sangue di Octavia Butler. La terra viene invasa da una razza aliena che utilizza gli umani in una forma peculiare di simbiosi. Scritto benissimo, uno dei migliori racconti dell'antologia. 8,5
Le sfere di cristallo di David Brin. Originale tesi circa la mancanza di contatti con civiltà extraterrestri, godibile. 7
24 vedute del monte Fuji, di Hokusai di Roger Zelazny. Ottimo il racconto del viaggio in Giappone della protagonista alla ricerca del suo antico amore. Ogni tappa del viaggio inizia dai medesimi luoghi che ispirarono 24 dei celebri dipinti di Hokusai (tra cui la celeberrima onda). 8,5
Il paladino dell'ora perduta di Harlan Ellison. Un racconto che non stupisce particolarmente, ma è pur sempre Ellison, quindi. 7,5
Il paradosso di Fermi di Frederik Pohl. Il paradosso di Fermi è un pretesto per descrivere le conseguenze di una guerra atomica sul pianeta, con un disperato epilogo in Islanda. 6, 5
Gilgamesh all'inferno di Robert Silverberg. Divertente romanzo breve che ricorda il Fiume della Vita di P.J. Farmer, ambientato all'inferno con Gilgamesh, accompagnato da H.P. Lovecraft e da Robert Howard, alla ricerca disperata del suo amico Enkidu. 8
Permafrost di Roger Zelazny. Fantathriller ben scritto anche se non particolarmente ispirato. 6,5
Quarta dimensione di George Bear. Teoria sulla quarta dimensione, Alan Turing e un ragazzino particolarmente brillante, molto buono. 8
Occhio per occhio di Orson Scott Card. Simpatica variazione sul tema del ragazzo con poteri paranormali conteso da differenti organizzazioni segrete con scopi antitetici. 8
Le ragazze bufalo di Ursula K. Le Guin. Una bambina, scampata ad un disastro aereo, viene adottata da alcuni figure riconducibili alla mitologia nativo americana, ottimo, come la quasi totalità della sua produzione, il racconto della scrittrice canadese. 8,5
Perché me ne sono andato dal locale di Harry di Lawrence Watt-Evans. Racconto simile, per tematica, a La Casa dalle Finestre nere di Simak, comunque godibile. 7
L'ultimo dei Winnebago di Connie Willis. Opera un tantino confusionaria, che parla di estinzione e sensi di colpa, comunque piacevole. 6,5
Il gattino di Schrödinger di Greg Alec Effinger. Fisica quantistica, Budayeen e Germania nazista. Efficace. 7
Kirinyaga di Mike Resnick. Kirinyaga è una colonia spaziale dove gli ultimi Kikuyu vivono secondo le loro tradizioni ancestrali fino a quando il loro stile di vita va a cozzare con la morale della civiltà moderna. Originale e brillante. 8
Le montagne del dolore di Lois McMaster Bujold. Primo racconto dell'enorme saga dei Vor che ho avuto occasione di leggere, devo dire che l'ho trovato agile ben scritto e divertente, ottimo viatico per afrontare la saga nella sua interezza. 8
Crea un soldato, creane un altro di Robert Silverberg. Altro notevole racconto di Silverberg dove due intelligenze artificiali programmate per riprodurre Francisco Pizzarro e Socrate l'ateniese si confrontano in un agorà cibernetica. 8
Plenilunio di Suzy McKee Charnas. Divertente variazione sul tema del passaggio dall'infanzia all'adolescenza, in più abbiamo un tocco di licantropia e una visione femminile del tutto. 7,5
Racconti degni di menzione:
- Punto di caduta (T.Zahn), fantascienza spaziale
- La musica del sangue (G.Bear), famoso e più volte ristampato
- Premi Enter (J.Varley), una simpatica storia di computer anni '80
- Le sfere di cristallo (D.Brin), con un'originale ipotesi cosmologica
- Occhio per occhio (O.Scott Card), storia di un superpotere piuttosto pericoloso
- Perché me ne sono andato dal locale di Harry (L.Watt-Evans), simpatica storiella sugli universi paralleli
- Le montagne del dolore (L.McMaster Bujold), un bel racconto del ciclo di Miles Vorkosigan
Bellissimo leggere così tutti insieme tanti pezzi di grande qualità, che spaziano in tutti i sottogeneri della fantascienza. C'è del resto buona parte dell'olimpo fantascientifico in queste pagine. E ti rendi conto che, a questi livelli, anche i mondi e i modi di raccontare che non sono proprio nelle tue corde creano romanzi e racconti molto godibili. C'è da dire che la produzione contemporanea non mi pare all'altezza. Ma forse sono scelte sbagliate degli editori? Certo questa carrellata resterà impressa, e - se non è possibile riferire di tutti - a parlare di alcuni sembrerebbe di far torto agli altri racconti. Solo, non posso non citare “Le montagne del dolore”, che mi fa conoscere Miles Vorkosigan. Non a caso è una penna femminile - Lois McMaster Bujold - a creare un personaggio così forte e antieroico assieme; una storia in cui l'epica si intreccia al dilemma morale, la tenerezza alla costruzione del mito. Non si può non cercarne altre storie.
...ContinuaQuesta raccolta comprende i vincitori del Premio Hugo nelle categorie romanzo breve, racconto e racconto breve negli anni tra il 1984 e il 1990. I premi, si sa, non sempre vengono dati ai migliori: anche gli Hugo, pur con una giuria di appassionati di fantascienza, non fanno eccezione. Però è anche vero che nel mucchio (21 opere, dalle 15 alle 60 pagine ciascuna) si può star certi di trovare qualcosa che piaccia, sia che il tipo di SF preferita sia la space opera che i racconti più introspettivi e sociologici. D'altra parte, sotto il cappello di fantascienza ci può stare proprio tutto, come ben sanno gli appassionati. Poi ci sono le mode dei vari periodi, e non è quindi un caso che in un periodo in cui Internet cominciava ad essere conosciuta ci siano molti racconti su un'intelligenza distribuita ("La musica del sangue", "Premi Enter ▩", "Permafrost"), e di un mondo distrutto ("Il suono delle parole", "Il paradosso di Fermi", oltre alla classica fantascienza "dura" tipo "Le sfere di cristallo" e "Quarta dimensione" oppure i pastiche come "Gilgamesh all'inferno" e "Crea un soldato, poi creane un altro": questi ultimi entrambi di Silverberg, col suo classico stile. Per i non amanti dello stile: no, non c'è nulla di Asimov :-)
(anche sul mio blog, http://xmau.com/notiziole/arch/200809/004668.html )
...Continua