Leggere "I tre moschettieri" a distanza di poco tempo rispetto a "Il conte di Montecristo" mi ha dato modo di apprezzare ancor di più lo stile di Alexadre Dumas. Questo suo romanzo è un po' l'opposto rispetto a quello che vede protagonista Edmondo Dantès dove tutte le vicende venivano dilatate.
Nei tre moschettieri infatti, possiamo trovare intrighi politici, avventure, rapimenti, duelli, amori e situazioni esilaranti in sole 250 pagine.
D'Artagnan, giovane guascone, riesce grazie alle sue abilità di spadaccino a essere ammesso tra i moschettieri dopo che i tre più validi lo notano: Athos, Porthos e Aramis. I quattro saranno protagonisti di avventure e si faranno diversi nemici tra cui la bellissima e temibile Milady. Ma come dicevo non mancheranno gli amori per i nostri eroi.
Devo dire che mi è piaciuto, trasportandomi in luoghi e situazioni di altri tempi, anche se tutti gli intrighi mi hanno un po' confuso.
Non lo consiglio a chi non ama i classici. Consigliatissimo per chi ha già amato altri scritti di Dumas!
Dumas è un colosso, lo sappiamo bene, il romanzo è fantastico. La casa editrice "Crescere" purtroppo non è stata all'altezza. Pieno di refusi che inficiano anche la corretta comprensione di alcuni periodi. Ne sconsiglio vivamente l'acquisto. Mentre lo stra-consiglio pubblicato da altra casa editrice.
...ContinuaPartito dalla provincia alla ricerca di fortuna, il giovanissimo D'Artagnan approda a Parigi nel tentativo di entrare nelle guardie di Luigi XIII. Dopo essersi guadagnato la fiducia di un generale capo e l'amicizia di tre valorosi moschettieri, D'Artagnan riesce a mettersi eroicamente al servizio della corte francese con abilità di spada, con coraggio e grande umanità, iniziando così un sodalizio che lo vedrà al centro di vicende senza tregua. Attraverso un'alta e sempre crescente tensione narrativa, Dumas ci accompagna in un percorso di avventure travolgenti con le quali i protagonisti cercheranno di scongiurare intrighi di corte e pericolosi complotti perpetrati ai danni della consorte di sua maestà, Anna d'Austria, a opera del cardinale Richelieu e della sua fedelissima complice, l'avvenente milady di Winter.
Un racconto che incede grazie alla grande suggestione della sua cifra espressiva, una scrittura capace di evocare corrispondenze artistiche con opere pittoriche della società mondana ai tempi dell'ancien regime. Alcuni personaggi femminili sembrano infatti usciti dalle cornici dei ritratti di Boucher, come anche gli uomini, con le loro uniformi e i cappelli piumati, ricordano i soggetti del barocco olandese creati dalla mano di Frans Hals.
Un romanzo appassionante per il ritmo e l'abilità descrittiva con cui sono narrate fughe e duelli, per la coerenza del filo logico che regge perfettamente le trame intricate, un mosaico di eventi i cui tasselli si completano reciprocamente in maniera esemplare.
Pubblicato a puntate sulla rivista "Le Siécle" nel 1844, "I Tre Moschettieri" è il primo capitolo che dà il via a un'avvincente trilogia, seguito da "Vent'anni dopo" e "Il visconte di Bragelonne". Un libro che ci permette di ritrovare i legami perduti con l'epopea, il racconto popolare e la leggenda.