È un romanzo che racconta una sconvolgente testimonianza su i Lager durante il periodo della seconda guerra mondiale.
Non mi è piaciuto tanto, perché era un po’ noioso, andando troppo nei particolari, e difficile, ma scritto con cura e bene.
Lo consiglierei a persone a cui piace la lettura, ma sopratutto la storia.
L'ho letto per la scuola e non mi è piaciuto per niente:Levi scrive in un modo poco chiaro,risulta assai ripetitivo e utilizza le stesse frasi all'infinito.Io,sinceramente,in questo libro non vedo alcun capolavoro.
Rilettura da adulto, complimenti a Primo Levi, un saggio scrittore con equilibrio invidiabile al giorno d'oggi (in effetti il testo ha 70 anni di vita).
Notevole soprattutto l'analisi della natura umana in condizioni limite negative.