Max O'Rover
Scrittore e creativo, rigorosamente non professionista, da quindici anni, vive in Italia.
Questo libro fa parte della sua campagna di raccolta fondi per tornare in Irlanda.
In scrittura non esistono regole. Tranne quelle grammaticali.
Qualche regola c’è ma è stata inventata affinché qualcuno potesse infrangerla.
Con coraggio. Convinzione. Determinazione.
La scrittura ha subito cambiamenti, evoluzioni. In una sorta di maturazione ha trovato il seme per diventare quella che è oggi.
Una forma d’arte straordinaria.
L’espressione dell’anima di colui o colei che ha così a cuore il senso delle parole e ha deciso di donarle agli altri.
È quello che trasmette #igcird, ossia Il giorno che incontrammo Roddy Doyle, il romanzo-antologia di Max O’Rover, scrittore, social media marketing, direttore della comunicazione di Antonio Tombolini Editore. Un romanzo in cui ogni capitolo ha un suo significato e che nell’insieme formano una storia più grande.
I personaggi che O’Rover ha chiamato sul palcoscenico sono personalità forti, delineate in maniera perfetta, cesellate. Dietro questo lavoro di limatura esiste un amore profondo per l’umanità, per i rapporti personali, di rispetto verso l’uomo.
Ho interpretato ogni capitolo come un racconto. Un pezzettino della vita di uomini e donne che cavalcano il palcoscenico e raccontano uno scorcio di Irlanda, la terra dalle alte scogliere, dove il vento travolge la natura e la Guinness è la bevanda nazionale.
Tutti pazzi per l’Irlanda, avrebbe potuto essere il sottotitolo di #igcird, una storia dove i personaggi cercano di raggiungere l’isola Verde, di viverla o abbandonarla, tutti attratti e affascinati da questa terra stregata.
In fondo è l’elemento comune di tutti i personaggi, ognuno con la sua storia che si intreccia a quella degli altri, in una sorta di destino comune. C’è anche un Roddy Doyle che diventa personaggio, con la sua vicenda e i suoi libri. In particolare uno, quello che tutti gli altri personaggi vogliono.
Max O’Rover ha il tratto deciso, dell’autore che non teme il foglio bianco, che sa tener testa alle parole, piegandole al suo servizio. O forse sono le parole a piegare l’autore. Chi lo sa?
https://ilcolophon.it/il-giorno-che-incontrammo-roddy-doyle-950fd8baa6a2
Piacevolissimo.
L'autore descrive esattamente l'Irlanda dei miei sogni.
Sono stupita dall'affinità che ho sentito nei confronti dei personaggi di questo romanzo fresco e sorprendente.
Il lettore comincia a leggere con il sorriso sulle labbra e continuia così fino all'ultima parola del libro.
Consigliato.
Il giorno che incontrammo Roddy Doyle è la storia di quattro personaggi in cerca di un libro: un italiano che si sente irlandese, un irlandese emigrato in Italia, una irlandese che non si sente irlandese e una ragazzina italo-irlandese molto particolare.
Si tratta del volume La donna che sbatteva nelle porte di Roddy Doyle , grande narratore della pop class dublinese. Ma la donna che sbatteva nelle porte è, per i nostri quattro, molto di più di un romanzo di successo. E’ il pretesto nonché la molla che li spinge a compiere un viaggio alla ricerca di sé e del senso della vita. Sullo sfondo, l’Irlanda della mitologia e della letteratura dove il sogno, la realtà e la fantasia si fondono e si confondono. E ancora: l’Irlanda, dove trasformare la tragedia in speranza e la bellezza in magia è un gioco da ragazzi nonché uno sport nazionale.
Riusciranno i nostri ad appropriarsi di questo libro e uscire così dall’empasse che li tiene prigionieri?
Per scoprirlo non resta che leggere il libro di Max O’Rover, nuovo e promettente autore che, al suo esordio, non ha niente da invidiare al celeberrimo Roddy Doyle.