Noto ai lettori di tutte le età per le sue abilità di romanziere, Robert Louis Stevenson è forse meno conosciuto come pensatore e saggista. Il carattere dei cani, del 1884, oltre a offrire uno spaccato di vita inglese e vittoriana, dimostra invece le Noto ai lettori di tutte le età per le sue abilità di romanziere, Robert Louis Stevenson è forse meno conosciuto come pensatore e saggista. Il carattere dei cani, del 1884, oltre a offrire uno spaccato di vita inglese e vittoriana, dimostra invece le sue capacità riflessive e l’incredibile acume. Distaccandosi da una larga fetta di tradizione filosofica, che ha contrapposto la specie umana alle altre specie animali, dalla cultura classica passando per la tradizione cristiana e approdando infine a filosofi del calibro di Cartesio ed Hegel, egli attribuisce ai cani, fedeli compagni spesso incompresi e vessati dai loro proprietari, gli stessi sentimenti e ragionamenti umani. Lontano da coloro che consideravano gli animali come mere macchine prive di ragione, Stevenson ne esalta le virtù e ne loda i comportamenti. Gli esseri umani, spesso così ciechi e ottusi, sono degli amici per i cani o dei semplici padroni che con essi si comportano come i monarchi verso i propri umili servitori? Pieni di debolezze, in cerca di verità, in grado di fingere e di discernere il giusto dall’errato, i cani possiedono ognuno il proprio carattere e la propria personalità, oltre alla capacità di provare empatia e di dimostrare una sensibilità a noi ignota – è dunque necessario che siano gli uomini a impegnarsi per riuscire a comprenderli. ...Continua Nascondi