Definirlo una storia d'amore è solo parzialmente corretto. Il romanzo unisce sensualità, amore, ricerca storica, e molto altro. La parte iniziale è incentrata sulla relazione tra il quindicenne Michael e la matura Hanna e termina con l'inspiegabile sparizione di Hanna.
La parte centrale è tutta dedicata al processo in cui Hanna è accusata di crimini nazisti e lì ci sono anche l'analisi, la denuncia il desiderio di comprendere, degli avvenimenti storici accaduti durante il nazismo. la terza parte è elegiaco e drammatica con il ritrovarsi di Hanna e Michael ed è la parte più bella, che da sola vale l'intero romanzo.
Niente da fare, bocciato ancora una volta.
Trama che a malapena sta in piedi e basata su un volgare trucco:
Su un totale di 180 circa, le prime 70 del rapporto pedofilo tra i due;
A quel punto la strada è spianata.
Ho preso questo libro a scatola chiusa, incuriosita dalle ottime recensioni viste in giro. Quando mi sono trovata a leggere la prima parte (il romanzo è diviso in tre) e mi sono trovata tra le mani una storia di pedofilia, volevo buttare il libro dalla finestra. Mi sono fatta forza, molta forza, ed ho proseguito nella lettura, arrivando al fulcro del romanzo, che parla di Olocausto attraverso il processo ad un gruppo di sorveglianti SS responsabili della morte di un grosso gruppo di prigioniere.
Grazie al cielo questa disgrazia diventa il tema principale delle riflessioni del ragazzo, ormai giovane uomo, protagonista; riflessioni che lasciano il segno, sopratutto sul tema delle colpe delle generazioni che hanno vissuto in prima persona quegli eventi.
Concludendo, se escludo la prima parte, questo libro è davvero interessante e ben fatto, sopratutto perchè non si dilunga sulle disgrazie subite dalle prigioniere cercando la "lacrima facile", ma analizza il tutto quasi con freddezza, lasciando a noi, attraverso il protagonista, la decisione finale, se perdonare o meno.
Di solito non riesco a leggere libri in cui si affrontano i temi dell'olocausto...non riesco a metabolizzare e superare le immagini che si creano nel mio immaginario.
Anche in questo caso sono stata tentata di abbandonare la lettura di fronte all'episodio della chiesa in fiamme....ho chiuso il libro ma la scena mi tornava sempre in mente e, ad intermittenza, anche nei sogni...finchè non ho deciso che tanto valeva andare avanti nella lettura.... per cui ecco la mia opinione in merito.
Questo è un libro che non lascia indifferenti, di quelli che, anche dopo averlo finito, continui a pensare ai personaggi come se li avessi realmente conosciuti...tuttavia a differenza di altre volte, c'è un distacco, un prendere le distanze dalle due personalità che via via si dispiegano nel racconto: nessuna empatia o affinità.
Non con la donna che ho trovato ripugnante (termine forte...ma l'unico che mi viene d'istinto) in quel suo "vestito" fatto di ignoranza, superficialità, orgoglio estremo e anaffettività;
né col protagonista che si racconta come se parlasse di un altro sé stesso, visto da fuori come in un sogno.
Eppure, nonostante tutto, sentimenti positivi, negativi, forti e contrastanti si alternano leggendo questa storia di cui vorresti con tutta te stessa un finale di riscatto, una nemesi riparatrice.
La bravura di Schlink sta nel mettere il lettore di fronte ad una situazione e di fornirgli diverse angolazioni da cui osservarla, ciò disorienta tanto quanto induce a riflettere
Una vera opera d'arte narrativa. Non conoscevo nulla né del libro né dell'autore e sono stato sorpreso da entrambi. Scrittura magnifica, scorrevole, piacevole ed emozionante; trama avvincente e per nulla scontata supportata da un ritmo incalzante. Questo romanzo è stato davvero un'ottima lettura.
Voto: 10