Questo manuale viene in soccorso a quanti ambiscono a capire i meccanismi e le modalità per divenire un perfetto traditore. Con tanto di istruzioni per potersi poi dire, a buon titolo, un traditore doc e trasformare ogni tradimento in un “delitto perfetto”, in cui siano stati prontamente e ineccepibilmente ripuliti scena del crimine, arma del delitto e corpo del reato. Una sorta di autoregolamentazione alla quale sarebbe opportuno si attenesse chi aspira a diventare un perfetto traditore. Gianni Puca stila un vero e proprio prontuario, con tanto di dissertazioni sociologiche e analisi storiche e sessual-politiche, fino a farci comprendere che avere un amante non è soltanto una breve parentesi dei sensi ma una vera e propria filosofia di vita.
...ContinuaUn quasi perfetto, se non fosse per la svolta buonista ad culum parandi nel finale,condensato di saggezza partenopea condito con altissimo know how in campo legale e calcistico.
Un sano ripasso di paradigmi fondamentali da "te la do' ut des" o a come diceva la buonanima di un mio amico "in coppia siamo sempre in tre!"
Colonna sonora: 'o sarracino
Drink: acqua rigorosamente Lete
Non conosciamo chi si celi dietro l'acronimo PUCA (PiU' Che Amante?, Può Un Cinico Amare?), ma si vede che è un cornuto!
Non nel senso in cui si disquisisce in questo libro, ma in quello napoletano, quando si vuole indicare una persona sveglia, scetata, in gamba assai. E il PUCA lo è, altroché se lo è!
Passando al libro, non lasciatevi ingannare dal titolo; Il manuale del perfetto traditore è un vero e proprio trattato di cornutologia romanza dal solido impianto teorico: perle come impollinazione incrociata ornitogama o la gratuità delle sinallagmatiche prestazioni, riescono solo a malapena a rendere l'idea di quanto studio matto e disperatissimo ci sia voluto per descrivere con la dovuta compiutezza il mondo delle corna. Il PUCA, però, fa di più: oltre a lasciarci a bocca aperta per la manifesta erudizione, il nostro mette a disposizione del colto e dell'inclita la sua proverbiale esperienza di grandissimo traditore e somministra a ogni pagina preziosi consigli come: "Mentite anche quando non c'è bisogno, in modo che il vostro partner non riesca mai a leggere dalla vostra espressione eventuali anomalie comportamentali".
Ma il lettore non avverte la pesantezza della materia (le corna, in quanto tali, pesano, eccome!) per merito del ritmo leggero voluto dall'autore, vieppiù impreziosito da virtuosisimi umoristici, per non parlare dei colti riferimenti agli studi di Marmossen, Luana Matania, Francis Mc Sunday, Edgard Belin.
E con grande leggerezza si arriva alla redenzione finale, dove si scopre che - in fondo, ma nemmeno tanto! - gli umoristi sono dei gran moralisti, ma non voglio svelare altro. Vi dico solo che la Sindrome del tamagochi vale l'intera produzione letteraria dei tanti comici televisivi che riempiono il tubo catodico e le nostre orecchie di insopportabili banalità prestofatte.