Parafrasando Moretti (il fratello, che ha coniato il concetto di opera-mondo per "Cento anni di solitudine" e altri romanzoni), queste si dovrebbero chiamare "opere-Paese": come "Pausa Caffè" di Falco, "Cagnanza e Padronanza" di Fiore, questa narrativa ha l'obiettivo di raccontare il Paese, il Sistema-Paese per la precisione. Anche Sgambati lo fa bene, soprattutto nel folgorante primo racconto di questa raccolta.
...Continua- Recensione su MondoScrittura: http://www.mondoscrittura.it/?p=2444
- Video della presentazione a Perugia il 12/3/2012: http://youtu.be/MgU7lTKvAm8
- Video della presentazione a Torino il 3/3/2012 http://livestre.am/E6k7
- Intervista all'autore su Promesse d'autore: http://promessedautore.blogosfere.it/2011/02/intervista-stefano-sgambati-autore-castelvecchi-e-intermezzi.html
- Laura Ugolotti su La gazzetta di Parma: http://www.intermezzieditore.it/blog/?p=2235
- Angelo Orlando Meloni su SiracusaNews: http://www.siracusanews.it/node/19241
- Recensione su i-libri: http://www.i-libri.com/il-paese-bello-di-stefano-sgambati.html
- Intervista dell'autore su Radio KissKiss: http://www.kisskiss.it/podcast/A-tutte-le-auto-kisskiss.html&id=d2509f79-cb2d-11df-a01a-9dcf6b19122e&s=2
- Recensione su Malicuvata: http://malicuvata.it/libri-degli-altri/-letti-nel-2010-/232-il-paese-bello.html
- Intervista dell'autore su Chronica: http://www.chronica.it/2010/08/26/il-paese-bello-stefano-sgambati-intermezzi/
- Simone Piazzesi su CorriereFiorentino.it: http://esercizidistile.corrierefiorentino.corriere.it/2010/08/il_paese_bello_di_stefano_sgam.html
- Caterina Morgantini su Mangialibri: http://mangialibri.com/node/6737
- Su "Ritratti di ignoti": http://ritrattidignoti.wordpress.com/2010/07/04/1086/
- Su "L'allibratore": http://www.lallibratore.it/?p=31
- Vittorio Castelnuovo su RAI Community: http://www.community.rai.it/posts/view/4c237555-1780-4456-9a10-43ccd4a2449f
- Su 10 Righe: http://www.10righe.com/il-paese-bello/
- Flavio Camilli su "Fuori le mura": http://www.fuorilemura.com/2010/06/14/%E2%80%9Cil-paese-bello%E2%80%9D-oneri-e-onori-di-calzare-lo-stivale-e-di-essere-umani/
C'è da dire che i libri di racconti in genere sono più difficili da apprezzare: c'è sempre la voglia o il bisogno di trovare un filo conduttore, ma spesso si fa fatica. Qui c'è la quarta di copertina a svelarti tutto (forse troppo) e risparmiarti la fatica, ma si intuisce comunque l'intenzione comune di descrivere i difetti del mondo, le falle del sistema, senza conclusioni nè lieti fini. I racconti non sono storie ma quadri, dipinti a stoccate di ironia, punte di satira, amarezza e scorrettezza; ne viene fuori una sorta di analisi forse non approfondita al massimo ma che comunque prova a costruire una qualche traccia di sentiero da cui ripartire.
Stefano Sgambati sa scrivere, e già questo è un gran punto di partenza. In prima, seconda o terza persona e anche tutte e tre insieme. Sa usare i due punti. Sa far assomigliare i personaggi a delle persone, comprese di tutti quanti i loro limiti. Sa essere cinico e appassionato insieme. Il primo racconto (Commedia fragile) secondo me è il più azzeccato, e sembra messo lì bene in vista all'inizio apposta, perchè promette davvero tanto. Poi in realtà la promessa non viene mantenuta granchè: sebbene l'irriverenza dei contenuti rimanga, la sintassi torna debitamente nei ranghi - e invece quella specie di follia iniziale era tanto efficace.
L'ultimo, invece, che ha tutta l'aria del pezzo popolare da lanciare nelle radio, è sì uno spunto interessante e forse di questi tempi doveroso, ma sembra tirato un po' troppo per le lunghe - come da bambini quel disegno ogni mille che ti veniva proprio bello e che era così bello che continuavi a guardarlo e ad aggiungerci un dettaglio qua e uno là e non ti accorgevi che lo peggioravi soltanto. Poi c'è la questione degli intermezzi virgolettati, che sono certamente arguti e divertenti e interessanti (tranne forse quello del cubo di Rubik, un po' da cioccolatini...) ma che spezzano ancora di più il già spezzato ritmo dei racconti.
Quattro stelle, cioè: ben vengano in Italia scrittori che esordiscono così, giovani nelle idee ancor più che all'anagrafe. Ma, verrebbe da dire, vogliamo il Romanzo organico per essere sicuri.
mi è piaciuto...siccome però l'ho letto un po' di tempo fa non sono in grado di scrivere una recensione. anche l'autore è simpatico. gli auguro tanta fortuna!