Non era come lo ricordavo! Non so come mai, forse un difetto della mia memoria o solo una percezione diversa dovuta alla diversa età in cui l’ho letto la prima volta. Mi è comunque piaciuto, mi ha divertito e appassionato, anche se forse mi è mancata un po’ la meraviglia che ricordo accompagnò queste letture la prima volta. Sicuramente continuerò con la saga, perché è stata senz’altro una lettura molto piacevole!
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Audiolibro (Biblioteca)
Alla mia prima esperienza con il personaggio più famoso degli scritti di Pennac, quel Benjamin Malaussenne di cui avevo tanto sentito parlare. Libro stranissimo, se analizzo trama, personaggi, insieme… davvero ci ho messo un po’ a capire le dinamiche, tanto mi sembravano dissonanti tra loro. E invece non appena ti ci immergi totalmente ne capisci l’arguzia e la genialità dell’autore. Con questo personaggio dal mestiere improbabile, bombe che uccidono, famiglie allargate, tutto per confondere e nel frattempo coinvolgere. Assolutamente un lavoro fatto da un mago della parola. Il solito immenso Bisio poi alla lettura, quel tocco in più.
Saga familiare originale. Il libro iniziamente scorre, poi diventa lento.
Primo libro della saga ormai ultra-trentennale di Benjamin Malaussène.
Per la prima volta vengono introdotti gli ingredienti di questo fantasioso mondo che si muove nel poetico quartiere di Belleville.
Le prime informazioni che vengono date sul protagonista sembrano uscite dalla penna di Paolo Villaggio. Il mestiere di Malaussène è "il capro espiatorio". Intuizione meravigliosa. Colui che si prende la colpa dei difetti della merce venduta dal Grande Magazzino per cui lavora.
Ma il signor Malaussène non è un Fantozzi o un Marcovaldo. E' laureato in legge, intelligente, empatico e nella vita privata è un "fratello di famiglia", alleva uno stuolo di fratellastri e sorellastre (tutti figli della stessa madre, ma di padri tutti diversi), ognuno un curiosissimo personaggio a sua volta.
Questo è l'ambiente in cui Pennac cala storie in uno stile giallo che richiama Simenon, ma molto più ironico e poetico.
Si legge col sorriso sulla bocca dall'inizio alla fine.
Il libro più fragoroso, esplosivo, scoppiettante, sganasciante, tuttoante che abbia mai letto negli ultimi tempi. Storiella comico investigativa calcata a tinte fortissime, riesce a divertire dalla prima all'ultima pagina, con il merito di non dare davvero mai la sensazione di effetto facile, di aglio di bassa cucina che viene fuori il 99% delle volte che si spingono i toni della comicità a questi livello.
Le avventure della scombinata combriccola giustamente definita disneyana(sono tutti fratelli o zii), anche e soprattutto perchè con sentimenti importanti non si vuole avere nulla a che fare, davvero hanno del fumettistico da qualunque parte le si guardi. L'assurdo mestiere di capro espiatorio di Benjamin Malaussene ben si accoppia con gli attentati in sè drammatici ma allo stesso tempo così pittoreschi che pare quasi che le bombe quando scoppiano facciano BOOM col fumetto di cartone che spunta da nulla. Per nulla dire della banda di terribili fratelli, per tacer del cane Julius che somiglia come non mai al Sansone show di topoliniana memoria.
Ma ne siamo poi così sicuri che sia poi tutti così assurdo? Alla fine è poi questo che distingue la banale comicità dall' umorismo. De te fabula narratur. Badiamo bene che si sta parlando di noi, di un' intera generazione di anziani abbandonata a se stessa lungo le corsie di un grande magazzino della quale non si ricorda nessuno, di polvere nascosta sotto il tappeto che torna fuori a suon di bombe, di aziende sempre più grandi nelle quali si è sempre meno uomini e sempre più risorse umane a disposizione di dirigenti ogni giorno più paraculo.
A ben guardare un romanzo che riesce ad essere divertentissimo, e che allo stesso tempo riesce ad essere così spaventosamente attuale anche decenni dopo la sua prima edizione, deve per forza di cose fondarsi su basi assai più solide del puro intrattenimento. Ed è questo che rende ai miei occhi Daniel Pennac uno scrittore di assoluto valore, nonostante quello che molti dicono anche qui.
Una storia così pirotecnica come "il paradiso degli orchi" si presta più di tante altre ad essere affrontata in formato audio. E la scelta di un genio della comicità borghese come Claudio Bisio è a mio vedere un assoluto colpo di genio. Sono più che mai determinato ad affrontare tutto il ciclo di Malaussene, nella lettura del grande comico lombardo.
...Continua