L'autrice racconta alcune storie di persone che hanno scelto di opporsi al regime militare che ha governato la Birmania fino al 2011 (e che la governa ancora sotto mentite spoglie). Un regime dittatoriale che ha imprigionato, torturato e ucciso studenti, lavoratoro, sindacalisti, monaci, costretti all'esilio per anni. Purtroppo è scritto con sciatteria, e si fatica a mettere ordine negli avvenimenti storici citati. Consiglio di leggere per prima la cronologia al fondo del libro.
...ContinuaQuesto libro merita un voto alto perché parla di un paese, la splendida Birmania, di cui si parla poco, su cui i libri certo non si sprecano...Eppure è ancora in corso una dittatura micidiale!
Lo stile non è perfetto soprattutto perché non si capisce a chi è rivolta, a volte sembra un libro per ragazzi.
Però è un lavoro ammirevole: portare alla conoscenza del lettore le storie di alcuni protagonisti della lotta birmana contro la dittatura è importante.
Non ci spiega a chiare lettere come sia possibile che una dittatura del genere continui ancora oggi ma si intuisce...
http://www.lacasadialchemilla.com/2013/03/il-maestro-e-margherita-di-michail.html
...ContinuaStorie di resistenza quotidiana al regime militare in Birmania, adesso Myanmar, tra rivolte soffocate nel sangue e impegno politico di molti, da semplici cittadini fino al premio Nobel Aung San Suu Kyi.
Un modo di conoscere una realtà spesso celata dai sistemi di informazione globali.
Una lettura pesante perché densa di sofferenze personali, prigionia e morte diffusa ma allo stesso tempo confortante, perché il fuoco della rivolta ha radici insite nell'animo umano.
Il tema di cui tratta Cecilia Brighi in questo racconto-saggio è della massima importanza per l'opinione pubblica internazionale: la perla dell'Indocina, uno stato dalle tradizioni antiche come la Birmania-Myanmar (il secondo nome è stato imposto dalla giunta dei generali che schiaccia il Paese sotto il peso di una dittatura che dura da oltre sessant'anni), grida di un dolore che risuona purtroppo inascoltato in tutto il mondo, anche se ogni tanto si intravvedono dei barlumi di speranza...
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http://www.lastambergadeilettori.com/2012/01/il-pavone-e-i-generali-cecilia-brighi.html
una storia da riscrivere, in due sensi.
il primo è quello della democrazia negata a un popolo da un pugno di generali, che di fatto tengono la Birmania in ostaggio da almeno 60 anni, in parte anche nel disinteresse/dinsinformazione del mondo intero: la lotta per la libertà e i diritti civili si snoda in questo racconto di una sindacalista attraverso le vicende di vari personaggi dell'opposizione legati alle lotte dei lavoratori per ottenere condizioni di lavoro e di vita che si possano considerare UMANE.
il secondo è che però il libro è scritto in uno stile sciatto e sembra privo di una revisione editoriale... francamente un tema di tanta importanza meriterebbe una cura formale ben migliore: si va dal tono che spesso cade nel fiabesco - e in questo caso specifico rischia di dare una sgradevole connotazione di leggerezza a storie che sono tutt'altro che leggere - agli errori nelle citazioni (è 'obtorto collo' non 'ob torto collo' come si ripete spesso), a ripetizioni e dissonanze disseminate senza risparmio un po' dappertutto.
tanto da far sorgere la domanda: ma non sarà che su un tema poco 'commerciabile' si è voluto risparmiare sull'editing?
...Continua