Le praterie mi mancheranno. Mi mancheranno i lupi. La natura sta meglio senza di noi perché non sappiamo rispettarla.
Tematica avvincente, specie se si amano i lupi e si vuole scoprire qualche cosa in più sia su questi splendidi animali, sia sul popolo nomade della Mongolia. L’aspetto socio-antropolgico, la denuncia dell’intervento che l’uomo ha effettuato, spesso spropositato e incontrollato, sull’ecosistema della Mongolia Interna, sono molto interessanti. Un libro ricco di dettagli e di descrizioni (se son ben fatte adoro le descrizioni) che però ho fatto immensamente fatica a terminare. È come se il libro si collocasse a metà strada tra un saggio e un romanzo, senza riuscire a essere né l’uno né l’altro, restando fermo in un limbo grigio, nebbioso che lo rende noiosetto. Una trama troppo scarna, scialba, priva di approfondimenti sui personaggi per fare di questo volume un romanzo godibile. D’altro canto ci sono anche troppi pochi riferimenti antropologici, zoologici, e un approccio troppo poco scientifico per farlo diventare un saggio sui lupi o sul delicato sistema ecologico della Mongolia.
...ContinuaInnanzitutto questo libro mostra quanto sia diverso l' approccio allo scrivere cinese da quello occidentale. Qui voglia di concludere, frenesia degli avvenimenti ricerca del fatto....Là dettagliata descrizione e analisi degli avvenimenti, riflessione , rivisitazione ,comprensione delle conseguenze e attinenze...
Il libro mi è piaciuto, ovviamente è solo per coraggiosi lettori di 650 fittissime pagine.
...ContinuaI lupi sono creature che mi affascinano da sempre. In questo romanzo loro sono i protagonisti, da loro gli uomini imparano a "vivere", ciononostante non mi ha coinvolto moltissimo. Mi aspettavo di più, invece è stata una lettura troppo lenta per poterla apprezzare.
...Continua