Ho voluto ridare una seconda possibilità a queste due autrici, che non avevo apprezzato in una precedente lettura.
Invece, in questi testi, forse complice la brevità, ho trovato uno stile incalzante, essenziale e tutto sommato gradevole.
Trame "fantastiche" e ben tratteggiate.
Il velo dissolto", racconto atipico ed affascinante di una grande autrice, è la confessione di un uomo che sta per morire e vuole, per la prima volta, condividere i suoi segreti, dopo una vita tormentata e singolarissima. A 19 anni, dopo una grave malattia, Latimer scopre di possedere la capacità di prevedere il futuro e leggere nei pensieri degli altri. L'unica creatura che rimane per lui misteriosa, e per questo tanto più affascinante, è Bertha, fidanzata di suo fratello e disperatamente amata dal protagonista. Quando, in seguito a un incidente, la ragazza diventa sua moglie, Latimer vive un breve momento di felicità; ma, sfinito dalle costanti, involontarie incursioni nei nascosti egoismi di chi lo circonda, il giovane si allontana sempre più dai suoi simili, mentre la moglie si dimostra una donna fredda e manipolatrice. Solo l'amico d'infanzia, lo scienziato Charles Meunier, gli resta accanto con immutato affetto. E proprio grazie a lui verrà alla luce, in una notte di morte e angoscianti esperimenti medici, il colpevole segreto di Bertha.
Racconto breve di Eliot, che non mi è dispiaciuto, che però non mi ha fatto capire pienamente se George Eliot, pseudonimo di Mary Anne (Marian) Evans, può essere nelle mie corde o meno. Leggere sicuro altro di suo.
...ContinuaOgni tanto ci provo ma i racconti gotici non fanno per me...
ho letto i due racconti con scarsa attenzione e il primo, meno convenzionale, forse non l'ho nemmeno del tutto capito. la storia della nutrice non ha nulla di particolare tranne l'ultima scena, in cui (spoiler) più che di fronte all'apparizione dei fantasmi vediamo la ripetizione di una scena passata, in cui compare anche uno degli spettatori (fine spoiler). l'altro racconto è più interessante, somiglia più a una zona morta rassegnata però il finale sembra attaccato così, in maniera forzata, ed introduce un nuovo elemento soprannaturale molto evidente, quasi pacchiano, che contrasta del tutto con lo stile piacevolmente sommesso e incerto del resto del racconto.
...Continua