molto bello lo consiglio agli appassionati del genere e a chi piace una lettura ambientata nei tribunali, la fine l'ho trovata un po commovente, sono rimasta senza parole.
Questo è il secondo romanzo di seguito che leggo su adolescenti disturbati e devo dire che ora sono a posto per un po'! Mi occorre tempo per digerire tutto questo e riprendere fiducia nel futuro della società.
Ma veniamo al romanzo. Gli ho dato tre stelline perchè devo dire che mi è piaciuto, soprattutto le ultime 50 pagine che rappresentano una svolta dietro l'altra, fino al finale assolutamente inaspettato, ma calzante appieno. Quindi perchè non dare una valutazione più alta? Prima di tutto perchè la parte relativa allo svolgimento del processo risulta un po' ripetitiva e stagnante. Altrettanto ripetitive ho trovato essere le riflessioni del papà di Jacob riguardo il suo amore incondizionato per il figlio e il suo non riuscire nemmeno ad accettare l'idea che possa essere coinvolto in un crimine. E qui arriviamo al secondo motivo per cui ho dato questa valutazione: i personaggi. Non so se sia voluto, ma non ce n'è uno e dico uno che si salva. Un personaggio che risulti anche vagamente simpatico non ce lo potevi mettere William? Il padre all'inizio non sembra male, ma poi la sua cocciutaggine, il comportamento ambiguo riguardo la volontà di fare chiarezza su quanto accaduto e l'atteggiamento distante, ma sempre giustificante nei confronti del figlio lo rendono davvero odioso. In realtà con suo figlio non parla mai, mai che lo metta alle strette per capire cosa pensa, cosa ha fatto e cosa gli è capitato. Il classico genitore che pensa che per essere un bravo padre basti difendere sempre a spada tratta il figlio, senza aver fatto tutto il lavoro educativo che dovrebbe esserci prima.
Jacob è un adolescente viziato, apatico, chiuso nel suo mondo e con un forte senso di onnipotenza che lo convince di poter sempre uscire bene da ogni situazione, anche sfidando la sorte, come quando scrive il racconto sul sito con la descrizione dettagliata dell'omicidio avvenuto.
La mamma avrebbe potuto essere un personaggio interessante, dal momento che inizialmente ci viene presentata come il supporto della comunità. E' quella sempre pronta all'ascolto, la leader positiva all'interno del gruppo dei genitori. Ma quando si ritrova, forse per la prima volta nella sua vita, in una situazione difficile, crolla miserevolmente. Le riconosco il merito di voler guardare il proprio figlio con obiettività, togliendosi di quando in quando le lenti da mamma, ma purtroppo combina ben poco, se non alla fine.
La vittima è un altro personaggio quantomeno odioso, uno di quelli che ti fanno dire: meno male che è morto e anche gli altri compagni di scuola non sono certo meglio.
In sintesi questo libro si lascia leggere, regala anche dei momenti interessanti, ma ha anche diverse pecche.
Ogni tanto mi piace spaziare oltre qualcosa che non sia il solito romance e questo è il caso. L’ho divorato con facilità e appena l’ho terminato l’ho chiuso e messo a prudente distanza di qualche metro da me. Già solo la copertina inquieta… comunque sia, è davvero un ottimo thriller. Per spiegarlo dovrei fare degli spoiler, quindi mi esimerò da tanto, anche se condividere sarebbe davvero fantastico. Brevemente, il quattordicenne Jacob è accusato dell’omicidio di un compagno di scuola, ma è anche figlio del procuratore che si assume l’onere del caso (prima che si sospetti del figlio, ovviamente). Per tutto il romanzo William presenta il ragazzo senza far pendere la bilancia a favore o a sfavore: sarà colpevole o innocente? La società lo incrimina, la famiglia lo difende, lui si dichiara innocente. Un’idea gliela si fa, ovviamente. Poi, quando pare che tutto si risolva come deve, un colpo di scena spazza via l’intero romanzo. Poi ne giunge un altro. Poi arriva l’ultimo, vero colpo di genio dell’autore. Pensavo di non conservarlo perché un thriller già letto non ha più niente da svelare, ma forse, fra qualche anno, rileggerlo non sarebbe una cattiva idea. Non leggete recensioni: leggetelo e basta.
...ContinuaIl libro mi è piaciuto, anche se la fase processuale in alcune parti è molto lenta e non particolarmente interessante perché ripetitiva.
Comunque lo consiglio, per gli amanti del genere.
Bellissimo legal thriller, ti tiene incollato alle pagine lasciando il lettore imprigionato in un'unica domanda: può un ragazzino macchiarsi di un crimine così brutale? La risposta e la certezza arriva all'ultima pagina il cui epilogo è tanto incredibile quanto plausibile. Ottimo romanzo, non gli ho dato 5 stelle solo perché non ho amato nessuno dei personaggi, che ho trovato troppo meccanici, ma è solo una postilla, il romanzo mi è davvero piaciuto
...Continua