Un numero quasi interamente dedicato ad Iron Man.
Termina "Perseguitato" di Daniel e Charles Knauf ed inizia "Con il pugno di ferro" di Stuart Moore.
Ho l'impressione che molto spesso i cicli narrativi delle varie testate Marvel partano da ottime premesse, destino curiosità e non di rado entusiasmo nello svolgimento... ma finiscano in modo troppo repentino, "tirato via", e senza sviluppare appieno tutte le idee proposte nella fase iniziale.
"Perseguitato" riporta in scena il Mandarino che vuole disperdere nell'aria il virus Extremis, fornendo così superpoteri a quei pochi che possiedono il gene per sopravvivere alla trasformazione ed uccidendo il 97,5% della popolazione mondiale... Tra colpi di scena, toni molto cupi ed ossessivi, un Iron Man potentissimo che sembra invincibile, la storia finisce con un bel "botte da orbi" tra il Bene e il Male ma senza un'introspezione psicologica dei protagonisti.
"Con il pugno di ferro" inizia benissimo: Stuart Moore prosegue sulla stessa linea tracciata da Daniel e Charles Knauf. Iron Man deve affrontare un terrorista che conosce bene, capace di costruire bombe nucleari miniaturizzate. In più un vecchio agente dello S.H.I.E.L.D riattiva, modificandola con la nanotecnologia, l'arma 'Corno di Apocalisse'...
Peccato che questo ciclo sarà l'ultimo che mostrerà un Iron Man tormentato ed onnipotente sfruttando i poteri di Extremis, guadagnati con il rilancio di Warren Ellis: si avrà un Iron Man molto più simile a quello cinematografico.