Nella Londra del 1888 si aggira un feroce assassino che riversa il suo male verso persone che dalla vita hanno avuto poco.
Bella la narrazione, begli gli inserimenti di personaggi famosi quali Sir Conan Doyle, Sir Oscar Wild e John Merrick "l'uomo elefante".
I brevi capitoli, veloci ma pieni di quello che serve a reggere la complessa storia, sono intramezzati da notizie relative a torture praticate nel lontano e recente passato (in ordine cronologico crescente).
La nota dell'autore* l'ho trovata particolarmente interessante, Robert Bloch ci sapeva decisamente fare!
*l'ho inserita nelle citazioni
...ContinuaVedere, tutti in una botta, le video recensioni di yotobi non penso mi abbia fatto niente.
Non so come sia stato possibile, ma sembra che un mio neurone a lungo sopito, si sia svegliato o abbia ripreso vita, non saprei, e da allora sono molto più sensibile alle "trame trash".
Mi spiego meglio. Fino ad ora le pessime letture e i pessimi film tendevo a rimuoverli dalla mente, tanto da non ricordarle neanche. E invece adesso, cosa è successo?
Ho appena terminato di leggere un romanzo, "Jack lo squartatore" di Robert Bloch.
Se non lo sapete, Robert Bloch è l'autore del romanzo "Psycho", da cui è stato tratto l'omonimo film; quindi, conoscendo l'autore ed essendo l'argomento del romanzo uno dei miei preferiti, ho iniziato a leggerlo pieno di aspettative.
Ma c'era qualcosa che non mi tornava e non riuscivo a capire cosa fosse.
Poi, giusto perché non avevo niente da fare, ho fatto un rewatch delle video recensioni di yotobi e allora... avete presente quando vi si apre, di punto in bianco, la Porta della Rivelazione? Ecco, più o meno è successo quello.
Mi sono accorto di tutto quello che non andava in questo romanzo.
Scrittura lineare, non c'è che dire, l'autore è una garanzia, ma il problema è la trama in sé.
Scritto negli anni '80, è un libro che risente parecchio della teoria, nata proprio in quegli anni, del "complotto reale" e infatti sembrerebbe che il risultato delle indagini porti proprio al dottor Gull e al principe Edward, come nel film "La vera storia di Jack lo squartatore", ma non è così............. ma proprio per niente.
Anzi, arrivi ad un certo punto in cui ti chiedi "Ma dove cavolo vuole andare a parare?!"
"Perché?" mi chiederete voi.
Ma perché lui non aggiunge solo l'ipotesi del complotto reale, ma aggiunge anche la prima (e falsa) del " giovane medico omosessuale suicida" ma che in realtà era un "avvocato/insegnate di ginnastica licenziato per aver intrecciato una relazione con un allievo" John Montague Druitt, dell'avvelenatore di mogli Severin Klosowski eccetera eccetera, e scomodando tutte le teorie del caso come "l'ultima vittima che forse è riuscita a sopravvivere" e mille altri personaggi di spicco dell'epoca, come Oscar Wilde, Arthur Conan Doyle, George Bernard Shaw, Robert Lees e tanti altri. Tanto che, ad un certo punto, ho pensato "Se fanno durare ancora un altro po' questo romanzo, ci piazzano anche i Beatles" XD
In mezzo ai personaggi storici, ci sono i "protagonisti" (che si perdono in questa marea di comparse famose e non) inventati:
Mark: giovane medico americano, appassionato di psicologia e, neanche a farlo a posta, preciso e identico a quello che dovrebbe essere l'assassino secondo le testimonianze. Sembrerebbe il protagonista ma non fa una beata ceppa per tutto il romanzo, salvo nel finale perché, naturalmente, è il "protagonista" che deve scoprire l'assassino anche se non ha mai mostrato di brillare per acutezza mentale.
Dottor Trebor: dottore, mentore di Mark che non fa altro che fare il verso all'ispettore Abberline.
Eva: infermiera che sembra il personaggio mancato di un romanzo harmony con ambientazione ottocentesca. Con tutto che stanno capitando omicidi su omicidi, il nostro "eroe" Mark si innamora di lei in pieno "stile trash", ovvero dopo averla vista mezza volta e senza nemmeno averle rivolto mezza parola.
Abberline (unico protagonista storicamente reale): il nostro storico ispettore. Dimenticate Johnny Depp. Questo vero Abberline è un ometto basso e grassottello e con un perenne mal di stomaco, tanto che io gli ho urlato, ad un certo punto "Ma fatti controllare da un medico! Non è normale che tu abbia un mal di stomaco che ti dura da tre mesi!"
Alla fine, non si capisce se tutto il libro sia una cronaca impostata come un romanzo o un romanzo su Jack lo squartatore.
Ma fosse solo questo! No!
La ciliegina sulla torta è lo sgamare il vero colpevole a metà romanzo!
Non spoilero per chi avrà voglia di leggerlo in futuro, ma vi dico solo che, a metà romanzo (ma neanche!) viene fatta un'intera tirata su Jack lo squartatore, tramite la voce di Arthur Conan Doyle (e chi avrebbe potuto farla se non il creatore di Sherlock Holmes) che ti dice a chiare lettere chi è il colpevole.
Cioè, non ho potuto godermi il romanzo perché avevo già capito chi era il colpevole cento pagine prima del finale!!!!
Ma anche no!!!!
Quindi, in conclusione, è un romanzo da leggere senza applicarsi più di tanto, e chi lo legge deve avere obbligatoriamente una discreta conoscenza del periodo storico e del quadro politico e culturale dell'epoca. E soprattutto, armatevi di santa pazienza perché ci saranno dei momenti in cui vorreste strappare le pagine dove compare, in tutta la sua inutilità, Mark il... vabbé, diciamo pure "protagonista".
Allora, credo che come primo (e sicuramente unico) tentativo di "recensione di un prodotto trash" sia stato un grandissimo, colossale, fallimento.
Se vi ho disgustato, perdonatemi.
Se vi ho strappato anche un piccolissimo accenno di risata, allora posso dirmi contento.
In questo romanzo, Robert Bloch, papà di Psycho ci racconta a suo modo le vicende del serial killer che terrorizzò Whitechapel nel 1888: Jack lo Squartatore.
Ne vien fuori un'ottima storia molto ben scritta e costruita che si legge in poco tempo (data il numero non particolarmente elevato di pagine) che non annoia minimamente e che riserva un colpo di scena finale inerente l'identità di Jack.
Stiamo parlando di Robert Bloch, ragazzi.
Uno che si scriveva lettere con Lovecraft. Penso questo possa bastare.
Avvincente dalla prima all'ultima pagina. A mio modo di vedere, uno dei migliori libri che mescolano alla fiction elementi ed avvenimenti storici realmente accaduti. Poi vabbè, ho scoperto Valerio Evangelisti; teniamo però conto dell'epoca di Bloch per capire di essere di fronte veramente ad un talento sottovalutato.
Ho sempre pensato che Londra di fine '800 si presti a interessanti pastiche romanzeschi, per la coesistenza di personaggi reali e immaginari (Holmes, Dracula, Frankenstein, Oscar Wilde, Jack lo squartatore...). Idea in parte sfruttata nella serie tv Penny Dreadful e soprattutto ne La Lega degli straordinari gentlemen. Qui appaiono solo personaggi storici (Conan Doyle e non Sherlock Holmes, per dire) ma è apprezzabile come l'autore riesca a farli interagire con la storia. Bloch si diverte anche a instillare il dubbio sulla vera identità dello Squartatore, inserendo reali sospetti storici con i personaggi di finzione, salvo poi sorprendere il lettore. Bel giallo, mancano forse di approfondimento psicologico i personaggi, ma stile di scrittura fluido e avvincente.
...Continua