Et voilà, Zola! A me piace veramente!, sembra scritto ieri. Così nitido, così moderno e immediato nel linguaggio gergale (nonostante alcuni appesantimenti nella traduzione dall'argot piuttosto discutibili, a partire dal titolo*), solletica costantemente i centri dell'attenzione. Mi ha fatto addirittura pensare a un Fante dilatato con il suo realismo sporco.
Dopo Germinale, un'altra positiva esperienza con Zola, magnifico narratore dell'ottocentesca Parigi dei sobborghi, delle arti e dei mestieri degli umili siano essi operosi o sfaticati, nell'imminenza dell'industrializzazione, e della storia della lavandaia poliandrica Gervaise, viso di bionda, sul quale il sole più che sorgere, tramonta.
«Alla fin fine, finché il marito e l’amante erano contenti, finché riusciva a mandare avanti la baracca senza troppi problemi, e tutti erano allegri dalla mattina alla sera, ben pasciuti e soddisfatti della bella vita che facevano, non c’era davvero niente di cui lamentarsi. E poi, a pensarci bene, non doveva essere un gran male, quello che faceva, visto che le cose si arrangiavano così bene e nessuno aveva niente da ridire; di solito si è puniti, quando ci si comporta male.»
Indugia parecchio in descrizioni molto frequenti e dettagliate di persone, cose, luoghi e atmosfere: dal freddo che paralizza, al caldo che squaglia e asfissia, alla fame che attanaglia: miseria nera.
Qualcuno disse che le descrizioni sono il respiro di un libro; io ho una certa tendenza a passarle via velocemente perché preferisco la continuità nell'azione, ma quelle di Zola sono dei magnifici dipinti fra Impressionismo e Realismo, e sarebbe opportuno che qualche sano esercizio di respirazione imparassi a farlo.
*Assommoir: (fig. fam.) osteria; bettola... [perché 'scannatoio'?🤔]
...ContinuaPer me tra i migliori romanzi in assoluto. Descrive il percorso di vita doloroso e sciagurato di una operaia parigina, portando il lettore all'impossibilità di distaccarsi dall pagine, benchè preso da un senso di rabbia e disgusto. Una capacità unica di descrivere e di entrare nei personaggi, portati sempre al limite. Appassionante, doloroso, istruttivo, mi ha catapultato nella Parigi del 1800.
...ContinuaÈ possibile riscattarsi, risalire la scala sociale sfruttando le possibilità della grande città? Bastano una forte volontà e un carattere deciso e positivo per combattere le avversità del quotidiano e sfidare le insidie anche da parte di chi dovrebbe incoraggiare e/o essere un sostegno? Purtroppo c'è sempre un Assommoir (Scannatoio, Ammazzatoio) vicino, un'infima bettola, non certo un richiamo di sirene con musiche e lustrini, piuttosto un buco nero che corrode e risucchia l'anima giorno dopo giorno…
...ContinuaSplendido.
Più leggo Zola e più mi innamoro della sua scrittura, dei suoi personaggi, dei suoi luoghi e delle sue storie.
Si può solo leggere per capire.