Sì, carino, ma non entusiasmante. Lo stile essenziale di Carofiglio mi è congeniale ma rispetto allo standard dell'autore, questa volta non ha sprecato troppa fantasia. Raccapricciante il tema trattato
Faticoso all’inizio, poi comincia a scorrere, ma appare scontato. Situazioni prevedibili, puoi saltare pagine senza perderti nulla. Inferiore a quelli con l’avvocato Guerrieri.
Ambientato nel 1992 ai tempi degli attentati a Falcone e Borsellino, questo romanzo, seppure denso di spunti di riflessione e informazioni interessanti, non è stato per me scorrevole e appassionante allo stesso modo degli altri gialli di Carofiglio.
Il ritmo è abbastanza lento forse a causa delle lunghe deposizioni del pentito che coprono tutti i crimini a cui ha partecipato o è venuto a conoscenza: giusto e interessante per capire come funziona l'applicazione della legge sui pentiti ma un alla fine il tutto è un po' noioso per il lettore.
Insomma l'Estate Fredda si fa leggere ma non rimarrà tra le letture che ricorderò con entusiasmo.
Carofiglio si conferma l'unico autore italiano di libri polizieschi con una connotazione "giuridica" (negli Usa lo chiamerebbero Legal Thriller): la storia è ben scritta, asciutta (cioè senza quelle inutili e prolisse descrizioni di altri autori), ottimamente documentata, come chiaramente ci si aspetterebbe da un ex magistrato, e soprattutto verosimile.
Di certo uno dei migliori libri che ho letto quest'anno.