"Perdersi di vista"
ll romanzo inizia con la descrizione di uno stato psicologico frequente tra le coppie innamorate: la paura di perdere la persona amata, l'angoscia, la sensazione frustrante ed il senso di abbandono che ne conseguono.
Nel corso del romanzo si assisterà spesso al rincorrersi dei due protagonisti, al perdersi per poi ritrovarsi, al vedersi e poi sfuggirsi. Un rincorrersi non solo materiale ma soprattutto psicologico, un filo rosso che unirà gli eventi reali alle fantasticherie e ai monologhi interiori riportati dal narratore in terza persona indiretta.
Alla fine per il lettore sarà difficile distinguere tra ciò che veramente accade nella realtà e ciò che è immaginato, previsto o temuto: la sensazione che la persona amata sia diversa da quella che vediamo e che nasconda un volto misterioso, unito alla paura della morte sarà un continuum che caratterizzerà il rapporto della coppia. Quest'uomo e questa donna, si scambiano timori, angosce e fantasie che accumulandosi andranno a formare il substrato di argilla sul quale poggia la loro relazione.
Loro infatti rimarranno sempre come sospesi,non metteranno mai i piedi a terra e non sapremo se molti dei loro pensieri si realizzeranno veramente o resteranno latenti.
Certo è che c'è uno scavare continuo e doloroso nella tessitura profonda delle sensazioni, emozioni, aspettative e timori che esistono nella relazione amorosa: un libro interessante che ci dice molto delle dinamiche e dei conflitti psicologici comuni al rapporto di coppia nei quali molti di noi possono riconoscersi.
Tra i miei romanzi di Kundera meno apprezzati. La storia e' carina e la scrittura di Kundera mantiene la solita eleganza ma (a mio modesto parere) le riflessioni in queste pagine non scendono mai troppo sotto la superficie, come e' solito invece con Kundera.
Il finale mi e' sembrato un pò approssimativo.
...ContinuaIl titolo dice esattamente ciò di cui parla il romanzo che, se dal punto di vista narrativo mi lascia con la sensazione che si prova alle fiere quando prendi la frittella bramata da un anno e ti accorgi che quello usato è proprio ancora l'olio dell'anno passato, per quanto riguarda i temi e le riflessioni che si offrono al lettore, grazie a un inesausto gioco tra personaggi e narratore, non posso che consigliarne la lettura. E l'aver scritto un periodo così lungo e arzigogolato mi fa pensare che ho ancora la frittella sullo stomaco. Il romanzo analizza le premesse e declina e sviluppa le conseguenze del non riconoscere la persona amata, perché un altro viso si sovrappone al suo o perché crediamo di scorgerla dove o quando essa non è. Lo specchio delle nostre brame a volte s'offusca.
[Questa recensione e altre le trovate nel mio blog: https://www.albertotrentin.it/post/l-adelphiade-ovvero-il-buonanno-si-vede-dal-mattino-settimana-2]
...ContinuaIngredienti: una pubblicitaria irrequieta e bisognosa d’amore, un medico innamorato ma senza ambizioni, un rapporto di coppia che entra in crisi per motivi banali, un’analisi breve ma profonda sulla fragilità delle relazioni umane e sul potere delle passioni.
Consigliato: a chi si sente mancare sotto i piedi il terreno dell’amore, a chi smarrisce il confine tra reale e irreale.
“Ed era questa la cosa più terribile: non riuscire a gridare. Essere in preda a un incubo senza poter gridare.”
https://frasiarzianti.wordpress.com/2019/09/18/lidentita-milan-kundera/