Una bambina con capacità paranormali di pirocinesi. L'incendiaria.
Non tra i migliori libri di King che ho letto finora ma pur sempre un ottimo libro. Bello il legame tra padre e figlia, sottolineato dalla capacità di questo scrittore di descrivere il mondo dei bambini. Ho trovato la storia un po' debole ma King con il suo talento salva tutto, caratterizzando come sa fare solo lui i pochi personaggi di questo libro.
...ContinuaGli studenti universitari Andy McGee e la futura moglie Vicky, cavie incaute ma volontarie, con un gruppo di compagni si sottopongono alla sperimentazione di un nuovo allucinogeno con il patrocinio della Bottega, un ramo estremo dei servizi segreti. Il test ha esiti disastrosi: alcuni impazziscono, altri si uccidono, ma Andy e Vicky sembrano indenni. Hanno però acquisito strane capacità: lei sposta gli oggetti da lontano; lui può con la forza della mente indurre gli altri in suo potere fino alla pazzia. Charlie, la loro bambina, ha la capacità di appiccare incendi col pensiero, incenerendo uomini e cose. I Cattivi del governo, x oscuri motivi resi ancora più improbabili da traballanti spiegazioni, dopo avere torturato e ucciso Vicky, danno loro la caccia. La storia è imperniata sulla contrapposizione dell’idilliaco rapporto tra padre e figlia e le bieche trame dei Cattivi, ma così cattivi da fare invidia ai nazisti e al KGB. Il libro è sostanzialmente noioso, e ci sono solo due momenti emozionanti: la battaglia alla fattoria e l’apocalittico finale. Qui King non tiene conto di quello che in seguito sarà un suo punto di forza: in ciascuno di noi è nascosto un piccolo primordiale cavernicolo, che gioisce del sangue e della morte altrui, x cui non sempre facciamo il tifo per i buoni. E c’è un presupposto di un’ingenuità sconcertante, che l’opinione pubblica supporterebbe una persona dotata di così spaventosi poteri. L’istinto di conservazione e la naturale diffidenza e paura per ciò che è alieno porterebbero invece la gente a desiderare la stessa cosa della fantomatica Bottega: la morte della bambina. Come in “Carrie”, King cerca di dare spiegazioni razionali all’impossibile; come in “Ossessione” e “L’uomo in fuga”, incolpa puerilmente il governo di tutti i mali del mondo, dalla povertà, alla guerra, alle ingiustizie sociali. E’ un King ancora giovane, immaturo e arrabbiato, in una delle sue opere peggiori. Terminato a fatica.
...ContinuaInsomma, torno dalle parti del Maine con lo zio Steve. Nello specifico nel 1980 con "L'incendiaria", periodo storico nella bibliografia del Re.
Charlene McGee aka Charlie, la nostra "piccola" protagonista, è una bambina di 8 anni, in fuga insieme al suo papà. Charlie riesce a fare i fuochi (la brutta cosa!). Lei è ancora piccolina, non capisce bene cosa sia e soprattutto cosa comporterà questo suo essere "speciale". Poi...
Romanzo dall'impianto fantascientifico, ma leggendolo ci si ritrova in quel luogo lugubre, fantastico seppur quotidiano, che King mi ha abituato, soprattutto con i suoi libri dei primi anni, diciamo fino agli anni '90. E' un luogo difficile da raccontare, è qualcosa che si sente continuando a leggere e vivere tra le righe che scorrono inesorabili fino ad un finale pirotecnico, ma anche pieno di spunti di riflessione sul diverso, sulle pericolosità delle innovazioni/tecnologie che ci stanno sommergendo e che ci stanno rendendo degli automi, ciechi di fronte alla vita minacciata da essi.
La lettura scorre al cardiopalma fin dalle prime pagine, così dense di tensione e suspense ed io con l'affanno leggo e leggo, le parole quasi fuggono via incandescenti, cerco di raggiungerle... estenuante! Poi di botto arrivo ad un punto morto, così a metà libro il tutto si calma, diventa come quel silenzio irreale dopo la tempesta. Ne rimango disorientato, non capisco perchè, diciamo che lì per lì incomincio a dubitare sul prosieguo positivo della lettura. King perchè?
Poi la miccia si riaccende ed è un tripudio di scintille, fuochi e soprattutto riscatto, sì perchè alla fine ho capito che quella parte centrale quasi noiosa era stata ponderata bene da King, per fare una pausa, non poteva continuare con quel ritmo, perchè sarebbe esploso tutto troppo presto...
Uno dei primi che lessi di King, mi è piaciuto, non si avvicina ai capolavori (It, Salem, miglio).