Era parecchio tempo che non leggevo un suo libro, mea culpa.
Ho ritrovato il solito ritmo pacato e preciso, lo svolgimento del quotidiano senza pedanteria, una superba caratterizzazione di personaggi e comprimari, una storia che si fa leggere e apprezzare man mano che si procede con le pagine.
Questo libro l’ho letto dopo “lungo petalo di mare” e non è riuscito a trasportarmi nella stessa maniera.
Mi sono affezionata a Zarité ma il racconto della sua storia, vissuta intorno al 1770, in alcuni momenti mi sembrava potesse essere storia attuale, mentre in altri assai distante,
Non mi ha convinta fino in fondo.
Così é.
Non è uno dei suo migliori racconti, ma ogni volta mi stupisce di come riesce a ribaltare la situazione in negativo, ma a dargli comunque una fine degna della vita che i personaggi hanno vissuto.
Teté è una donna forte, coraggiosa e piena di vita, anche se alle volte non dovrebbe lasciarsi sopraffare da quel carattere di sottomissione degli schiavi.
Chi avrà l'onore e il piacere di leggerlo capirà poi a cosa mi riferisco.
Isabel Allende è una scrittrice sensuale, forte e sognatrice; riesce ad evocare nella mente del lettore ogni genere di immagini e sensazioni, dall'amore alla tristezza, dal dolore alla passione.
È questa una qualità di lei del suo modo di scrivere che adoro.
É la mia scrittrice preferita e lo resterà per sempre.
senza infamia e senza lode. lettura scorrevole anche se forse troppo lunga.. in certi momenti la storia si ferma, in altri accelera troppo, come il finale che in poco si sbroglia.